Parlare oggi di content marketing vuol dire incontrare i favori di buona parte di chi si occupa di web. Chi fa SEO guarda con favore il content marketing, chi lavora nel settore inbound appoggia a piene mani gli investimenti che riguardano i contenuti. D’altro canto l’inbound marketing si occupa proprio di questo aspetto: creare contenuti utili per attirare l’attenzione dei potenziali clienti.
Certo, fare inbound marketing significa anche altro. Ma la base è questa. Poi ci sono i blogger e i webwriter che, ovviamente, salutano con grande interesse gli investimenti nel settore del content marketing. Perché rappresentano la spina dorsale del processo creativo. Non tutto però si basa sulla creazione di testo: investire nel content marketing vuol dire puntare sulla creazione del miglior contenuto possibile per un determinato pubblico. Proprio come suggerisce il grafico in alto.
Questo significa lavorare sull’experience
Non solo sul testo, non solo sul video, non solo sulle immagini. Ma anche sulla fruizione, sull’interazione, sulla diffusione del contenuto. L’esempio di Netfix è lampante: quello che hai di fronte non è un semplice articolo, è un percorso attraverso un argomento scelto con attenzione e riportato sul web con una cura artigianale. Solo in questo modo si può creare un grande native advertising.
C’è anche il discorso legato al Digital PR e blogger outreach: una volta creato un grande contenuto devi distribuirlo, devi diffonderlo nel miglior modo possibile per dare valore alla tua azienda. E devi creare una buona strategia per creare connessioni virtuose con i tuoi colleghi, con gli altri blogger, attraverso tutte le strade possibili.
Questo è il quadro della situazione: il tuo progetto ha bisogno del content marketing. Ne ha bisogno ora per dare nuovi contenuti di qualità ai motori di ricerca, ma anche e soprattutto per fidelizzare un pubblico targettizzato. Ma sai qual è la novità? Non sei l’unico ad aver scoperto questa formula magica: il content marketing è in cima alle priorità di chi vuole migliorare la propria attività online.
Nella ricerca B2B small business content marketing (fonte dei grafici di questo post) ci sono dei dati chiari: il 94% dei marketer punta sui contenuti. Ovviamente questi numeri sono relativi al 2014 e abbraccia un campione relativo al Nord America, ma lascia un chiaro segnale sul trend: c’è una grande attenzione intorno ai contenuti. Ma la quantità – come ben sai – non sempre corrisponde alla qualità.
Proprio ora che c’è la massima attenzione intorno al concetto di content marketing devi investire di più. Ma devi investire nel modo giusto, ovvero non semplicemente creando una mole abnorme di contenuti ma diversificando. Cercando di individuare il settore più remunerativo per raggiungere un determinato obiettivo.
L’errore comune: scambiare il content marketing come semplice creazione di un blog. E adagiare la pubblicazione dei contenuti alla quiete delle piattaforme prestabilite da organi superiori. Ho un video? Lo pubblico su Youtube, ed è una soluzione ottima. Ma corrisponde ai tuoi obiettivi? Durante la conferenza Change the Game di Noovle ho ascoltato un responsabile Condè Naste che ha spiegato la strategia del gruppo: puntare sui video, ma su una piattaforma proprietaria per personalizzare in tutti i modi possibili il percorso dell’utente.
Investire anche nella documentazione
Una piattaforma come quella creata da Condè Naste non è alla portata di tutti, me ne rendo conto. Ma il principio è lo stesso: devi investire nel content marketing, e per farlo devi avere obiettivi chiari. Non basta pubblicare, non basta creare un blog e riempirlo con articoli più o meno validi per avere dei buoni risultati. Senza dimenticare che c’è ancora un’ampia fetta di professionisti che non documenta le proprie azioni.
Investire nella content strategy vuol dire anche gestire le proprie azioni, valutarle in modo analitico e non semplicemente “vomitare” contenuti con la speranza di incrociare l’occasione giusta. Quella che per molti è una casualità per molti è il risultato di scelte oculate. Ma questo avviene solo quando si investe il giusto e, soprattutto, si documentano su carta (anche digitale) le proprie scelte.
Content strategy: tu cosa stai facendo?
Stai investendo sui contenuti? Come? In che modo stai sviluppando la tua content strategy? Stai solo pubblicando articoli sul blog o stai lavorando in modo da soddisfare esigenze differenti? E la documentazione? Lascia le tue idee nei commenti, approfondiamo insieme questo tema.
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