L'avanguardia del Social Media Marketing: Jose Gragnaniello

L’avanguardia del Social Media Marketing: Jose Gragnaniello

Quando ho iniziato a lavorare nel settore del social media marketing c’erano pochi blog nel mio feed reader. Molti nomi che oggi affollano le mie fonti – con ottimi contenuti, ben inteso – non erano neanche all’orizzonte. Un nome c’era già: quello del blog Social Media Marketing.

Un blog che ha sempre pubblicato grandi contenuti. Oggi, grazie al progetto dedicato alle Eccellenze Digitali, è arrivato il momento di dare parola alla persona che ha sempre portato avanti questo progetto. Diamo il benvenuto su MediaBuzz a Jose Gragnaniello.

Chi sei e di cosa ti occupi?

Jose Gragnaniello e mi occupo di marketing su Internet, ho discusso una tesi su user generated advertising quasi 10 anni fa, ho fatto le prime esperienze da SEO, poi con Socialmediamarketing.it e con tanti progetti di web marketing tra politica ed onlus 🙂

Racconta ai lettori come hai iniziato

Come dicevo sopra, studiando comunicazione. Ho sempre amato il mondo della pubblicità, ma vista da un lato etico. Un lato che potesse in qualche modo mettere il consumatore su un piedistallo. I social network erano portatori sani di tutto ciò e così ho cominciato ad approfondire la materia del social media marketing.

Sei stato uno dei primi a occuparti di SMM: intuizione?

L’intuizione è stata più sulla scelta del dominio (unico libero già all’epoca) che sulla volontà di occuparsi di social. Ho sempre amato la comunicazione, il suo potere di migliorare i prodotti e la relazione con i consumatori.

Così con Social Media Marketing abbiamo scelto un approccio filosofico, teso a far comprendere alle imprese i valori di cui sopra con diversi articoli sul blog. Poi ci siamo concentrati sulla consulenza e sulla formazione.

Come inizia la tua giornata?

Con l’hashtag #chimelhafattofare 🙂

Caffè a tazza piena, fette biscottate e marmellata bio alla fragola e banana. Se non sono inondato da email, leggo le ultime news sul mondo del web marketing e poi si comincia con la routine. Spezzata prima di pranzo da un giro in palestra.

Perché i social sono importanti per un’azienda?

Oggi non se ne può fare a meno. La tendenza negli anni si è incrementata così tanto che la risposta sembra ormai solamente questa.

Ma la vera risposta è che l’azienda – presa dalla routine quotidiana, dalle tasse, dagli stipendi ai dipendenti, dai problemi con i prodotti e la concorrenza spietata – perde di vista l’unico valore che dovrebbe avere a cuore. Cioè il consumatore.

Il consumatore può e deve essere il vero valore aggiunto dell’impresa perché può essere brand ambassador, può dare consigli su come migliorare i prodotti ed anche su come innovare. Però non va tradito né preso in giro. Non mi stancherò mai di ripeterlo.

Questa era la filosofia con cui nasceva Social Media Marketing. Oggi i social mi sembrano un mero strumento pubblicitario dove i commenti e le proposte degli utenti sembrano più un problema da gestire (molto spesso male) che un valore aggiunto.

Native advertising e branded content. E l’autenticità del web?

È un po’ come la querelle sul product placement nel cinema che falserebbe la regia e la purezza del prodotto filmico.

Non so, soprattutto con i tempi di crisi che corrono, se l’autenticità del web possa resistere. Oggi informarsi è sempre più difficile e l’utente medio non ha istruzione adeguata per stare su Facebook né per navigare su Internet.

La dimostrazione sono quelle catene di Sant’Antonio che partono e si diramano tra le persone senza che nessuno si preoccupi di fare una verifica.

Il native advertising è una leva su cui puntare ma va ben regolamentata e reso chiaro all’utente che sta leggendo/usufruendo di un prodotto sponsorizzato.

Il rischio è che per fare quattrini si venda il prodotto senza pensare all’utente. Nel marketing occorre lungimiranza perché ciò che è buono oggi può trasformarsi in un boomerang domani. Quindi speriamo che i branded content siano di aiuto alle aziende ma rispettino chi legge.

Perché un’azienda dovrebbe investire nel digital marketing?

Perché le persone sono sempre più digital (alcuni confondono anche la realtà col digital :p ).

A parte gli scherzi. Il digital è misurabile, costa poco rispetto alla TV e altri canali (anche se il suo impatto sulla percezione del brand e del prodotto non sarà mai come quello della TV), consente interazione con l’utente. E offre la possibilità di trovare target interessati, non ipotetici, come accade in TV.

Tutto questo ha un valore inestimabile.

Se si vuole vendere o si desidera aumentare la percezione del proprio brand, il digital marketing non è la panacea di tutti i mali, come molti credono. È parte di un ecosistema che deve girare in modo molto preciso.

Per far decollare un prodotto occorre orchestrare una campagna di marketing ben distribuita e ragionata e l’imprenditore che vuole investire deve essere ben consapevole di ciò, anche se a volte non è così. Si ha spesso troppa fretta e le idee non molto chiare. Per non parlare dei budget…

Come hai superato le diffidenze iniziali?

Le diffidenze ci sono tutt’ora.

Quando si tratta di investire e non si hanno basi solide, le diffidenze sono lecite. Per questo tendo a essere sempre vicino al cliente purché lui sia disponibile e creda nella sua idea.

Nel nostro campo ci sono molti imbonitori e questo concorre a far sì che la diffidenza perduri nel tempo.

Un consiglio, un’idea che cambierà la vita del lettore

Se il lettore è un imprenditore che vuole investire su Internet, il consiglio è di scegliere un buon consulente (non un ingegnere ma esperti del settore qualificati) e di valutare bene tutte le strade che la comunicazione offre.

Il digital è una di queste e dà molte soddisfazioni, dal piccolo negozio, al ristorante, al grande brand, tutti possono trarre beneficio dal digital marketing.

Se il lettore è una persona che vuole lavorare nel mondo del digital marketing, il consiglio è di studiare molto. Anche cose che con il digital sembrano non aver nulla a che fare.

Una mente aperta e capace di ragionare in modo laterale è una marcia in più. Certo, i tempi non sono ottimi e ci si fionda nel lavoro a testa bassa per paura della concorrenza. Ma trovare del tempo per fare altro è fondamentale per comprendere il mondo e migliorare la comunicazione dei propri clienti.

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