A cosa pensi quando parli di visual storytelling? Immagini evocative, video prodotti insieme a una squadra capace di riprodurre lo stile di un grande regista. Tipo, solo per fare due esempi di visual storytelling già noti, le narrazioni della General Electric o quelle della Apple. Storie semplici e affascinanti.
Un risultato che non punta alla vendita diretta di un prodotto o un servizio. Nei migliori esempi di visual storytelling non c’è la commercializzazione del messaggio ma devi creare connessione tra pubblico e narratore. Quest’ultimo diventa intrattenimento, esperienza che l’utente cerca e condivide con piacere. Siamo lontani dallo spot pubblicitario che viene scartato a priori: un contenuto come The Song diventa virale perché racchiude l’obiettivo.
Ma quali sono le caratteristiche del visual storytelling? Deve essere autentico, deve avere una rilevanza culturale, deve veicolare valori genuini. E deve puntare ad archetipi precisi, a personaggi che incarnano caratteristiche chiare per aiutare lo spettatore a orientarsi nella storia. In altre parole c’è il cattivo, il buono, la fanciulla da salvare, il drago da sconfiggere.
Tutto questo rientra in una strategia di content marketing per il tuo brand, una strategia che studia il target e individua i contenuti giusti per raggiungere determinati risultati.
Le immagini e i video si inseriscono in questo discorso perché sono efficaci: i significati veicolati attraverso vengono letti con una velocità superiore dall’uomo. Ecco 10 esempi di visual storytelling per raccontare la tua storia, e un’introduzione dedicata all’importanza di questo tema.
Storytelling con video e immagini
Perché le aziende decidono di fare storytelling con i video o con le immagini? Parto da un discorso fondamentale: la narrazione è uno strumento per ottenere vantaggi concreti. Questo è vero da sempre, e in passato lo storytelling è stato già sfruttato per proporre dei contenuti sponsorizzati. Un esempio su tutti: l’intramontabile Carosello.
Oggi lo storytelling si inserisce in uno scenario più ampio, che abbraccia l’idea di inbound marketing. Devi farti trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te, non devi interrompere il flusso dei contenuti. Anzi, devi diventare l’oggetto del desiderio. Lo puoi fare con un’attenta opera di content marketing da studiare e ritagliare intorno a una strategia ben precisa.
Ci sono contenuti perfetti per ottenere risultati in termini SEO, altri che invece devono essere sfruttati per raggiungere obiettivi diversi. Che magari incrociano la riconoscibilità della marca. Gli esempi di visual storytelling non mancano. Vuoi qualche idea?
Data storytelling, i numeri contano
Sai di cosa sto parlando? Della tua capacità di raccontare numeri noiosi attraverso delle rappresentazioni grafiche interessanti, sintetiche, simpatiche, facili da digerire e da condividere. La prima ipotesi che puoi mettere in campo: le infografiche, da sempre una soluzione ideale per trasformare valanghe di numeri in contenuti spettacolari.
Contenuti che possono essere trasformati in un’arma per ottenere visite, condivisioni, link. Non c’è solo questo: il data storytelling si appoggia ad animazioni che trasformano ogni percentuale in un’esperienza per il lettore. Ecco, ad esempio, uno schema ottenuto da Google Trend.
Tra gli esempi di visual storytelling questo può essere considerato una soluzione poco creativa. In realtà un grafico animato suggerisce molte informazioni e sfrutta un tema fondamentale: l’interazione. Chiamare in causa l’utente vuol dire coinvolgere le persone e farle sentire partecipi. Un’infografica è utile in questi casi, ma non ha la stessa forza. Ci sono strumenti differenti per ottenere lo stesso scopo.
[box]Curioso di vedere esempi del nostro lavoro? Campagne di data Storytelling.[/box]
I significati di un meme
I meme rappresentano un elemento visual interessante per chi si occupa di blogging e social media marketing. Attraverso i meme si possono condividere contenuti che riassumono significati.
Questi contenuti raccolgono il bagaglio visual dalla cultura pop: possono essere fotogrammi di serie televisive, fumetti, animazioni. La cultura nasce dal basso e viene reinterpretata dalle community online. Con un portale tipo Meme Generator puoi creare un contenuto visual unico per raccontare la tua storia. Per conoscere tutti i meme, invece, ti consiglio di dare uno sguardo a Know Your Meme.
Confronto temporale con il visual
Una delle soluzioni più utilizzate sui social e sui siti web, ma anche nelle landing page. Ma soprattutto una delle leve persuasive più efficaci per spingere il pubblico verso la scelta migliore: il confronto visual. Questa tecnica affonda le radici nel neuromarketing e racconta una storia, permette alla tua azienda di mostrare un percorso. Un punto di partenza e di arrivo, ma con delle regole da rispettare.
In primo luogo c’è la coerenza temporale. Siamo abituati a leggere i testi da sinistra a destra e lo scorrere del tempo segue questa linea. Quindi il confronto deve puntare sulla linearità logica e sulla veridicità. Le persone non amano le proposte inverosimili, i migliori esempi di visual storytelling sono quelli che riportano l’esperienza dell’utente. Un consiglio: usa juxtapose.knightlab.com, un tool che ti permette di creare uno slide con il prima e dopo regolabile grazie al cursore del mouse.
Quando le gif fanno storytelling
Le gif animate racchiudono un universo simile a quello dei meme. Con una differenza: sono dei contenuti a metà strada tra il video e l’immagine. Puoi veicolare dei contenuti condivisi, oppure puoi mostrare delle evoluzioni che potrebbero essere difficili da intendere con la semplice foto. Ecco un esempio.
Le gif possono essere create con tool online o si trovano negli archivi dedicati. Nel primo caso consiglio di utilizzare gifmaker.me, nel secondo invece propongo l’imbattibile giphy.com, una sintesi infinita di risorse. La mia opinione? Meglio creare un buon piano editoriale e gif specifiche.
Largo alle presentazioni
Impossibile elencare i principali esempi di visual storytelling senza citare le presentazioni. Delle immagini che sintetizzano testo e immagini con un obiettivo fondamentale: raccontare una storia. Una storia fatta di numeri, informazioni, grafici, percentuali, ma anche emozioni.
Queste fonti spesso vengono utilizzate durante le presentazioni o gli eventi. Ma possono diventare uno strumento per esporre contenuti in una forma differente sfruttando la già citata sequenza temporale che va da sinistra a destra sul blog o via newsletter. Un esempio su tutti: raccontare come funziona Google!
Ritorno alle origini: il fumetto
Ti piacerebbe raccontare grandi storie come venivano presentate un tempo, quando non c’era il digital storytelling? Ciò che appartiene al passato può diventare una leva per attivare l’interesse del pubblico, per far breccia tra le emozioni del singolo. Ed è questo il principio messo in pratica dalla Peugeout che decide di promuovere il proprio prodotto facendo storytelling grazie ai fumetti.
Anzi, questa è una graphic novel. Al centro della narrazione c’è un obiettivo da raggiungere. L’auto viene rappresentata da una donna che supera diversi ostacoli e ha bisogno, guarda caso, delle caratteristiche proposte dalla Peugeout HYbrid4. Non solo una, per questo viene messo in risalto la versatilità di questo personaggio. Che in realtà è la tua auto alle prese con le avventure quotidiane.
Un passo avanti con le gifographic
Ecco la fusione di gif e infografiche. Le gifographic sono dei contenuti visual articolati che permettono di creare un’esperienza visual degna di nota. Hai presente un’infografica? Bene, adesso trasformala in un’immagine animata: questa è la gifographic. Altra caratteristica di questo formato? Particolarmente impegnativo, costoso ma se fatto bene regala grandi soddisfazioni.
La bellezza dei mini video
I mini video sono una soluzione efficace ed economica per fare visual storytelling con gli strumenti del social web. I mini video, infatti, sono meno impegnativi di un prodotto da caricare su Youtube o Vimeo, anche se devono essere curati in ogni dettaglio se vuoi ottenere grandi risultati. Ecco un esempio di Oreo che ha creato un vero e proprio impero dei mini video, su Instagram li intervalla con le immagini.
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Il succo è questo: devi raccontare una storia, e la devi dividere in puntate. Queste puntate sono i mini video che devono avere un filo conduttore, ad esempio il desiderio di mangiare un biscotto sempre e con qualsiasi mezzo. Individua prima il messaggio, poi lo dividi in episodi diversi e sempre avvincenti.
Usa al meglio le citazioni
Le citazioni visual sono una grande risorsa. Attraverso l’uso delle quote puoi riassumere grandi significati, e lo puoi fare unendo il testo con le immagini. In questo caso puoi usare due strumenti preziosi: Wikiquote e Canva. Con il primo trovi le citazioni adatte al tuo scopo e con il secondo crei un contenuto perfetto da un punto di vista visual. E se hai bisogno di un’immagine gratis puoi usare questa risorsa di My Social Web. Ricorda, non cadere nella banalità delle citazioni più comuni.
Fai video storytelling su YouTube
Troppo facile citare il classico video su YouTube per affrontare il tema del video storytelling. Puoi fare di meglio? Certo, puoi creare un percorso narrativo attraverso i link interni. YouTube permette di inserire delle note nei video con un collegamento a un altro contenuto. In questo modo puoi creare dei veri e propri episodi lasciando all’utente la possibilità di decidere determinate azioni.
L’esempio più famoso? Quello di Hell Pizza. Il mondo è sconvolto da un’epidemia zombie e tu devi prendere una decisione. Anzi, devi far interagire i personaggi all’interno della storia seguendo un principio chiave: in qualsiasi situazione la pizza sarà consegnata. A costo di affrontare i non morti. In ogni caso guarda i numeri di questi video: parliamo di milioni di visualizzazioni.
Visual storytelling, consiglio per iniziare.
Sembra facile fare visual storytelling, vero? Basta usare le immagini, o puntare sui video di YouTube e il gioco è fatto. In realtà l’avventura con questo insieme di codici è ricca di insidie: i contenuti visuali sono complessi, difficili da articolare. Il mio consiglio? Inizia dai contenuti semplici, da qualcosa che si adatti alle tue possibilità. Oppure lascia il lavoro a un’agenzia capace di trasformare le tue idee in grandi esempi di visual storytelling. Sei d’accordo? Aspetto la tua opinione nei commenti.