La campagna di blogger outreach è particolarmente impegnativa. Chi punta sul native advertising, e più in generale chi cerca piattaforme per pubblicare il proprio contenuto, deve selezionare con cura il profilo dei blogger. Devi scoprire qual è la persona giusta, la presenza online che riuscirà a veicolare il messaggio nel miglior modo possibile.
Sai qual è la grande sorpresa? Nel discorso blogger outreach i numeri sono relativi. Anzi, mai basarsi solo su dati quantitativi. Il lavoro di chi scandaglia la rete per individuare piattaforme utili per l’inserzionista riguarda aspetti che vanno oltre il semplice numero.
Ci sono metriche SEO da rispettare, ma c’è anche un atteggiamento sui social che può essere decisivo, così come le linee editoriali e l’attività nei commenti. Il pubblico di riferimento è decisivo, perché se la piattaforma non parla alle persone giuste il tuo lavoro di publisher è sprecato.
Fare blogger outreach: gli strumenti giusti
Devi affrontare il lavoro di blogging outreach, cioè di ricerca della giusta piattaforma per pubblicare i tuoi contenuti, considerando un insieme di elementi qualitativi e quantitativi. Questa è la strada giusta per ottenere i migliori risultati: la fase di Digital PR diventa inutile se non c’è una buona selezione alla base. Per questo hai bisogno di strumenti più o meno elaborati, dalla semplice ricerca con Google alle piattaforme come Majestic, Semrush, Buzzsumo e Followerwonk.
Bastano? A volte, ma se vuoi lavorare in modo articolato e preferisci schematizzare tutti i passaggi puoi affidarti a un blog outreach tool per sfruttare una delle risorse più utili: il cervello. Ecco, con lo schema messo a disposizione da Convince & Convert puoi organizzare i punti salienti della tua attività di blog outreach. E in particolar modo puoi individuare gli influencer.
Ovvero le persone che fanno parte del tuo progetto, i blogger che hanno le caratteristiche necessarie per comunicare con il pubblico giusto. Il concetto di influencer viene spiegato in modo impeccabile da Seth Godin nel libro Unleashing the Ideavirus, e viene identificato come uno starnutatore. Ovvero come un individuo capace di influenzare gli altri grazie alla sua autorevolezza.
Il tuo obiettivo non è quello di intercettare sedicenti guru o personaggi al limite dello spam. Non devi semplicemente smuovere la situazione con qualche link passato sui social e una sorta di comunicato stampa pubblicato su un blog. Sai bene qual è la mia idea di native advertising: qualità, qualità e ancora qualità. Il contenuto che pubblichi su una piattaforma deve essere portavoce del tuo brand.
Quindi deve essere impeccabile. A questa riflessione si affianca la ricerca della giusta piattaforma, la ricerca del nome adatto al tuo progetto. Questo schema ha un compito: aiutarti a selezionare l’influencer adatto ai tuoi scopi. Inizi dagli obiettivi, continui con il target e prosegui con la nicchia di riferimento e la strategia necessaria per comunicare con il tuo pubblico.
Contattare, creare, analizzare
Ovviamente, come specificato prima, questo tool non basta per individuare gli influencer. Alla base c’è sempre un lavoro di ricerca che inizia con una selezione automatizzata, tipo una ricerca su Google o sui social o un’analisi con Buzzoole (ti permette di scoprire le persone influenti in un determinato argomento), e continua con un’ottimizzazione manuale dei contatti.
Tutto questo ha un valore, ma per ottenere dei risultati interessanti non basta avere gli strumenti: il lavoro di blogger outreach e Digital PR non si ferma all’osservazione dei risultati, ma prosegue con l’attività di interazione con il proprietario del blog, la creazione e pubblicazione dei contenuti. Senza dimenticare l’analisi dei risultati.
Sei d’accordo con questo schema? Secondo te può essere utile questo modello per la tua attività di blog outreach?
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Blogger outreach: come scrivere una buona email | MediaBuzz
24/06/2015 at 5:53 AM -[…] lavoro di blogger outreach, ovvero di identificazione e contatto dei blog utili per il tuo lavoro di digital PR, devi seguire […]