[toc]Puntare sul blog aziendale è uno dei passi utili per ragionare in ottica inbound marketing. Un’ottica che mette in primo piano i contenuti per intercettare un determinato pubblico. Il passaggio è semplice, almeno sulla carta: non devi essere l’interruzione ma l’esca che attrae le persone giuste. Ovvero quelle che dovrebbero diventare clienti.
Quindi il blog aziendale è indispensabile? No, non sempre. A volte i contatti si ottengono in modo differente, non c’è bisogno per forza di un magazine per mettere nero su bianco le tue idee. Ogni azione di content marketing deve essere pensata, contestualizzata in una strategia digitale.
Detto questo, il blog aziendale resta una delle formule più utilizzate per raggiungere diversi obiettivi. In primo luogo per intercettare le query informazionali. Ovvero quelle per incrociare le persone che non esprimono una richiesta commerciale, ma cercano risposte e soluzioni pratiche.
Questo è un vantaggio strategico, ma non è facile ottenere buoni risultati. Creare un calendario editoriale è un passaggio decisivo, ma non basta. Ecco perché ho deciso di citare l’infografica di Orbit Media Studios. Qui trovi i consigli lasciati dai grandi blogger per raccogliere buoni frutti. Indovina qual è il primo passaggio? Scopriamolo insieme, si trova nel prossimo paragrafo.
Investi più tempo per scrivere gli articoli
Il tempo è un fattore essenziale nel mondo del blogging. Il rapporto è semplice: più ore investi nella scrittura dei contenuti, maggiori saranno i riscontri. In realtà questa è una proporzione superficiale, nel senso che non puoi definire il valore di un contenuto solo in base ai minuti necessari alla scrittura.
Un punto però è chiaro: per scrivere grandi contenuti, articoli capaci di fare breccia nel feed reader dei lettori, devi investire tempo. O devi pagare blogger competenti. In media, secondo l’infografica, i professionisti del settore impiegano 3 ore per confezionare un buon contenuto. In qualche caso si arriva a 6, ma i casi sono rari.
L’aspetto interessante è che nel corso degli anni il tempo necessario per scrivere un articolo aumenta sempre di più: nel 2014 la media era di 2 ore e 24, nel 2016 ha toccato 3 ore e 16 minuti. Questo è un indice interessante per capire qual è la tendenza: dedicare più tempo ai contenuti, alla scrittura ma non solo. Ricorda che deve essere la migliore scelta possibile, e questo non riguarda solo il testo.
Da leggere: come usare Twitter per fare Digital PR.
Punta sui contenuti ricchi
Non voglio cadere nella solita polemica: meglio un contenuto lungo o uno breve? Il concetto è sempre relativo, dipende dalle necessità: non esiste un minimo o un massimo di parole da usare, ma diversi studi hanno dimostrato che i contenuti corposi si posizionano meglio. Merito dell’abbondanza di parole? No, della capacità del blogger di approfondite ciò che serve per snocciolare determinati argomenti. La strada è sempre più chiara, tanto che i blogger hanno preso coscienza di questo passaggio.
Rispetto al passato i blogger investono il proprio tempo per creare articoli strutturati, densi, approfonditi e ricchi di visual. Questo è un altro aspetto interessante: non solo parole, ma anche immagini e video. La completezza è nella varietà, nella capacità di incrociare domande e risposte differenti. Fermarsi alle parole è inutile e poco fruttifero, meglio dare alle persone i contenuti ideali.
Lavora sulla promozione dei post
Cioè, sul serio. Non basta scrivere per andare avanti con il blog. Molti si limitano a scrivere con costanza, seguendo un buon piano editoriale. In realtà non è sufficiente, non puoi avere il massimo se non punti sulla promozione del lavoro svolto. Cosa significa questo? Ecco le soluzioni:
Interessante notare che in tutti i casi c’è stato un aumento degli investimenti in questi ultimi anni, ma l’email marketing ha avuto un incremento del 60%. La promozione via posta elettronica è sempre un’arma efficace, soprattutto se lavori in un’ottica di lead nurturing. C’è un altro aspetto da considerare: l’influencer outreach. Secondo lo studio preso in esame questo è il settore che ha registrato un’impennata del 62%.
Il vero successo, però, è quello dei paid media che hanno ottenuto un picco del 300% nell’arco di 2 anni. Con un passaggio esponenziale dalla quinta alla prima posizione dei metodi per promuovere i contenuti di un blog. Come sempre, è l’investimento a fare la differenza.
Analizza i dati con cura
Un passaggio decisivo: se vuoi puntare sul blog aziendale non puoi ignorare i dati, devi osservare con cura l’evoluzione su Google Analytics. E non solo, per avere più informazioni puoi sfruttare strumenti come Hotjar che ti consentono di monitorare il comportamento delle persone sulle pagine.
I numeri dell’infografica sono chiari: i blogger che dedicano tempo a quest’attività sono in continua crescita, e quelli che controllano regolarmente le statistiche ottengono buoni risultati con maggior frequenza. Il motivo? Attraverso l’osservazione e l’interpretazione dei dati si possono scegliere le azioni da mettere in campo. Senza numeri tutto quello che fai ha una valenza pari a zero, rappresenta un semplice tentativo.
Pubblica con frequenza
Questo è un passaggio delicato perché può diventare un’arma a doppio taglio. Il punto di partenza è chiaro: la frequenza aiuta a farti notare. Nel senso che avere un buon numero di contenuti permette di fidelizzare il singolo e sottopone a Google sempre nuovi interventi. Questo è importante.
Ma è altrettanto importante equilibrare le risorse per proporre articoli migliori. La tendenza è quella di postare con frequenza? Perfetto, fallo in modo da dare sempre un buon motivo per tornare sul blog. Inutile pubblicare solo per rispettare un calendario editoriale che non ha alcuna valenza se non viene gestito al meglio. Con un occhio alla costanza e uno alla qualità del contributo, sacrificheresti la qualità per la quantità?
No, questo è un punto chiaro. Se devi dedicare più tempo alla scrittura degli articoli, e al tempo stesso vuoi creare delle grafiche accattivanti ma hai bisogno di risorse per promuovere e per analizzare i dati, forse non puoi mantenere il ritmo di un articolo al giorno. Perché devi fare altro, o non hai le risorse per pagare un blogger capace di soddisfare ogni esigenza.
La frequenza è importante per dare stabilità al progetto. Ma è pur vero che non è sempre facile rispettare tutti i punti elencati e gestire una presenza continua. Io seguo questo principio: meglio diminuire il ritmo e aumentare la qualità dei post. Magari ritornando sui vecchi contenuti per aggiornare ciò che è stato scritto in passato. In questo modo si possono ottenere vantaggi in termini SEO, proponendo sempre articoli in linea con le esigenze del dell’audience.
Da leggere: come usare Hootsuite per fare blogger outreach
Come migliorare il tuo blog aziendale
Le strade per migliorare il tuo blog aziendale sono tante. In questo post ho indicato una manciata di soluzioni per ottenere buoni risultati (anzi, ottimi) ma non puoi risolvere tutto in questo modo. I successi non si raccolgono solo rispettando le pubblicazioni e investendo tempo. Hai bisogno di una strategia: se hai bisogno di indicazioni puoi lasciare le tue domande nei commenti.