Mi piace intervistare i SEO. Il motivo? Cerco di approfondire un mondo in continua evoluzione, un universo difficile da inquadrare. Forse proprio per questo è così affascinante, soprattutto per chi non lavora a tempo pieno nel settore. L’ottimizzazione SEO on-page e off-page non è un gioco da ragazzi: non puoi permetterti incertezze o indecisioni. Devi specializzarti.
Ogni giorno una novità, ogni giorno un dettaglio da aggiungere a un quadro complesso. Affascinante. Ecco, voglio capire bene cosa significa essere un consulente SEO oggi. Come posso soddisfare questa curiosità? Intervistando persone come Amin El Fadil, Benedetto Motisi, Francesco Margherita. Oggi è il turno di Claudio Marchetti. Allora, Claudio… parliamo un po’ del tuo lavoro?
Racconta ai lettori come hai iniziato
La mia prima attività era ed è tuttora legata al mondo del turismo. Settore che, nel corso degli anni, ha subito una rivoluzione digitale che non è ancora giunta al termine. Ho iniziato a interessarmi alla SEO e al web marketing circa una quindicina di anni fa, quando mi sono accorto che le proposte che mi arrivavano dalle web agency locali non rispecchiavano quello che volevo.
In pochi mesi ho selezionato su forum e blog americani tutte le risorse necessarie per iniziare a capire al meglio come e cosa potevo fare per ottenere più conversioni. Dopo diversi anni di studio e di test, ho iniziato a offrire quello che avevo imparato a clienti e amici. La SEO e il web marketing sono in continua evoluzione, e mantenersi aggiornati è importante in questa professione.
Meglio lavorare come freelance o in azienda?
A essere sinceri non saprei proprio cosa risponderti: sono stato da sempre un freelance. Da pochi mesi ho deciso d’intraprendere l’idea di aprire una piccola web agency marchetti.pro. Ma è troppo presto per fare una comparazione tra le due tipologie di lavoro. Essere un freelance, negli ultimi 5 anni, mi ha permesso di lavorare e crescere con grandi realtà in diversi settori.
Vuoi per la crisi, vuoi per la facilità con cui si spaccia per semplice il nostro lavoro, il numero dei freelance è sempre maggiore. Non basta seguire un corso o leggere un libro per apprendere tutto quello che serve in questa professione.
Come inizia la tua giornata?
Con un doppio caffè bollente e uno sguardo sulla natura che mi circonda. Ho la fortuna di vivere a Malcesine, un piccolo paesino dove la connessione ADSL spesso è più lenta di una tartaruga. Ma dove il panorama è un ottimo incentivo per iniziare nel migliore dei modi la mia giornata. Tralasciando questo piccolo rituale, non ho una vera e propria scaletta. Verifico le scadenze e gli impegni della giornata, così da poter gestire al meglio tutto. Non sempre ci riesco però 😉
Cosa vuol dire per te SEO?
SEO: ormai è un acronimo che vuol dire tutto e niente. Vedo professionisti che ancora si ostinano a scindere quello che è l’ottimizzazione, il web marketing e UI/UX. Se si vogliono ottenere dei risultati veri, in grado di portare un reale valore ai nostri siti e a quelli dei clienti, non si può pensare a una strategia che includa solo la SEO. Bisogna riconoscere i propri punti di forza e le proprie debolezze. E sviluppare un team che possa coprire al meglio tutti gli aspetti necessari per sviluppare un progetto nel migliore dei modi.
Ti occupi anche di formazione?
La formazione è una nuova avventura che ho iniziato da poco. Mi affascina potermi confrontare durante le lezioni con i diversi punti di vista di professionisti o appassionati della SEO e del web marketing. Rappresenta una sfida nel cercare di offrire a chi mi ascolta quello che ho appreso, e ritengo necessario per seguire e sviluppare un buon progetto.
Native advertising e branded content. E l’autenticità del web?
Il native advertising e i branded content sono utili e portano qualche cosa a chi li realizza solo se sono sviluppati in un’ottica di portare del reale valore per l’utente. Il web è pieno di articoli scritti con i piedi e senza informazioni utili, gli sono consapevoli di questo. La credibilità e la reputazione di un brand, così come di una persona, sono parte fondamentale del processo di vendita.
Se nel mio sito internet parlo di web marketing e SEO, è naturale che lo scrivo per un mio diretto interesse. Per contro parte, se scrivo articoli di valore offro anche qualche cosa a chi è solo interessato a questi argomenti. Solo riuscendo a unire le due cose si può trarre il miglior vantaggio da native advertising e branded content.
Perché un’azienda dovrebbe investire nella SEO?
Perché offre a ogni imprenditore o azienda la possibilità di trarre profitto da un maggior numero di persone interessate alla nostra offerta. Le opportunità sono quasi infinite se si è in grado di capire il reale valore che questo “strumento” è in grado di offrire. Non è tutto gratis, per ottenere dei vantaggi si devono investire soldi e tempo in un progetto comune. Solo l’unione tra azienda e professionisti può portare a degli ottimi risultati.
Gli imprenditori credono nella SEO?
Gli imprenditori credono nei risultati, o almeno è quello in cui credo io quando sviluppo una strategia per un mio progetto. Non ha senso investire una somma di denaro per ottenere dei numeri. Sono convinto che l’obiettivo di un bravo SEO sia portare risultati e non dei semplici numeri. Le favolette o i numeri si possono inventare di sana pianta, i risultati sono una cosa tangibile.
Un consiglio pratico che cambierà la vita del lettore
Non ti preoccupare di fallire, purtroppo non sempre quello che funziona in una determinata situazione può funzionare tutte le volte. Anche i migliori professionisti hanno commesso, e commetteranno degli sbagli. L’importante è riuscire a comprendere il proprio sbaglio e cercare di capire cosa lo ha determinato. Fermati a valutare le azioni, per poi comprendere al meglio cosa ti ha portato a sbagliare. Questo è il sistema migliore per apprendere e progredire verso una strategia che meglio si adatta al progetto attuale.