Google Tag Manager

Google Tag Manager: intervista a Matteo Zambon

Google Tag Manager, cos’è e come puoi ottenere vantaggi? Difficile dare una risposta, non tutti possono vantare conoscenze approfondite rispetto a questo tema. Sarebbe obbligatorio? Chi lavora nel digital marketing dovrebbe avere ben presente l’importanza di tale argomento.

Invece c’è poca attenzione, ed è un peccato perché con Google Tag Manager puoi fare veramente tanto. Non sono io a dirlo ma un vero esperto. Sto parlando di Matteo Zambon, che ha appena pubblicato un testo molto interessante. Quale miglior occasione per intervistarlo?

Chi sei e di cosa ti occupi?

Mi chiamo Matteo Zambon, ​Amministratore dell’agenzia digitale In Risalto, fondatore del sito Tag Manager Italia e del Club Tag Manager Italia, Rising Star nella sezione Analytics della Community degli inserzionisti di Google Italia. Di cosa mi occupo… uuuhhh… bella domanda.

L’avventura di Tag Manager Italia è iniziata nel 2015. Quando mi sono interessato a Google Tag Manager ho scoperto le potenzialità di questo strumento (gratuito!). Ho applicato questo sistema ai miei clienti, e mi sono accorto che non esisteva un punto di riferimento italiano su Google Tag Manager.

Mi sono chiesto: “Perché non aiutare chi vuole imparare Google Tag Manager in italiano?”. E così ho fatto, accorgendomi inoltre che GTM è uno strumento così versatile che può essere utilizzato per fare tantissime cose, anche delle magie sorprendenti. Io stesso non finisco mai di stupirmi e di studiare cose nuove, che poi mi piace trasmettere nelle mie guide e nei videotutorial.

Hai scritto anche dei libri, giusto?

Sempre nel 2015 ho scritto un libro, la prima risorsa cartacea in italiano: Google Tag Manager per Principianti, tradotto e distribuito in lingua inglese. Ho creato il video corso AL COMANDO che spesso viene considerato come il corso su Google Tag Manager più esteso, completo e avanzato al mondo.

Recentemente ho scritto la seconda edizione del libro, Google Tag Manager per chi inizia, completamente rinnovata. Il libro sarà disponibile al pubblico a partire dal 2018.
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Inoltre ho fondato il Club Tag Manager Italia, per gli appassionati di Google Tag Manager. Una bella notizia: chi è dentro il Club può fin da subito ricevere la nuova edizione del libro. Ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma ti ho promesso che sarei stato breve. Passiamo subito alle altre domande.

Cosa significa lavorare nel web marketing?

Questa è una di quelle domande che tocca quasi aspetti filosofici. Sicuramente significa rinnovarsi costantemente con gli strumento web, ma c’è una cosa che mi sento di dire. Web marketing significa fare marketing online, ovvero spostare su internet il marketing.

Se di fatto non c’è un marketing “buono” di base, nell’online, come nel cartaceo, nella radio o nei diversi canali multimediali, il successo non sarà di certo garantito. Quindi la mia visione del web marketing viene vista con una panoramica dall’alto e non semplicemente la caccia all’ultimo strumento o alle tendenze.

Google tag manager: affrontiamo l’argomento?

Google Tag Manager è un Tag Management System offerto gratuitamente da papà Google. Questo ti fa intuire che ne esistono altri a pagamento. Detta così la faccenda è criptica, ma è un concetto piuttosto semplice: Tag Management System (TMS) è un sistema di gestione dei tag.

Un tag non è altro che una porzione di codice (o snippet) che va inserito all’interno di una pagina web. Perché sistema di gestione? Te lo spiego brevemente: senza un TMS come Google Tag Manager, per inserire qualsiasi Tag all’interno del codice di un sito, dovresti innanzitutto avere un accesso diretto. Ma soprattutto: dovresti essere in grado di mettere mano a questo codice.

Nessun problema naturalmente se sei un programmatore o uno sviluppatore. Come la mettiamo se per esempio sei un web marketer lontano dai linguaggi web (forse anche un po’ terrorizzato, ammettiamolo)? O, peggio ancora, se lo devi dire all’agenzia di turno che ha sviluppato il sito?


Altro problema: se non hai accesso diretto al codice (spesso capita), devi rivolgerti a un responsabile IT per ogni modifica che vuoi applicare, con tutti i problemi che questo comporta (perdite di tempo, errori…). Ho visto gente arrivare alle mani per questo. Pensa Google Tag Manager come la soluzione a tutti questi problemi, e avrai un’idea a spanne di quanto può essere fondamentale!

Il tuo libro parla proprio di questo: ce lo presenti?

Come suggerisce il titolo, il mio secondo libro Google Tag Manager per chi inizia, nato come versione aggiornata del precedente Google Tag Manager per principianti, vuole essere una risorsa. O meglio, un punto di riferimento, ma non solo, per gli absolute beginner.

A me piace parlare in modo molto diretto – dovresti averlo notato leggendo le mie guide su Tag Manager Italia – e spiegare anche i concetti più complessi in modo molto semplice. Il mio libro vuole essere un punto di partenza per chi non ha assolutamente idea di cosa siano Tag, Attivatori, Variabili.

Tutti concetti fondamentali se vuoi iniziare a prendere confidenza con Google Tag Manager. Parto da come installare GTM, proseguo spiegando come funzionano i Tag essenziali, ad esempio come installare Google Analytics, le conversioni di AdWords, il Remarketing, il Pixel di Facebook, e molti altri Tag.

Fino a uno sguardo sulle implementazioni più avanzate come l’e-commerce avanzato e delle case history. Piccola chicca, nel libro ci sono un bel po’ di testimonianze di esperti come Enrico Altavilla, Ivano di Biasi, Francesco Tinti, Gianpaolo Lorusso, Riccardo Esposito, Giorgio Taverniti e tanti altri 🙂

Un’azienda dovrebbe puntare su Google Tag Manager?

Sì perché sarà il futuro del tracciamento. Google sta spingendo questo strumento. Lo si vede dalle guide ufficiali e dai continui aggiornamenti con nuove funzioni e aggiustamenti. Inoltre un’azienda dovrebbe puntare su Google Tag Manager perché costituisce un risparmio di risorse.

 

Un sistema di gestione dei Tag, come Google Tag Manager (che per altro come dicevo è anche gratuito) può aiutare tantissimo gli addetti al web marketing all’interno di un’azienda, rendendoli indipendenti dal reparto IT ed eliminando tantissimi ping pong inutili. Inoltre ti permette di implementare tracciamenti essenziali per l’analisi dei dati, andando davvero in profondità.

Quanto manca l’analisi dei dati al web marketing?

In Italia c’è ancora il macello. Questa era la definizione tecnica. In tanti, troppi, non hanno capito l’importanza della web analytics per la propria attività online (ma anche offline). Durante le consulenze vedo di quelle cose che mi fanno davvero sanguinare gli occhi, come fare campagne PPC senza tracciare conversioni, configurazione inutile di Google Analytics, il non tracciamento delle micro conversioni.

Quello che sto cercando di fare con il Club Tag Manager Italia è dare un aiuto concreto sia sulla parte operativa, ma soprattutto sulla parte concettuale dell’importanza dell’analisi dei dati e del corretto tracciamento, con Google Tag Manager ovviamente 🙂

Un consiglio che cambierà la vita del lettore

Un consiglio per il lettore? Oh, che meraviglia. Allora, ai fantastici lettori consiglio di mangiare almeno due banane al giorno, che contengono tanto potassio e serotonina (stimola l’ormone della felicità) come faccio io. No, scherzo (non sulle banane, quelle le mangio davvero).

Un consiglio che posso dare è quello di non smettere mai di aggiornarsi: leggere, ma soprattutto sperimentare e lanciarsi. Esci dalla comfort zone. Non bisogna avere paura di “sporcarsi le mani” ad applicare quello che si sta imparando, anche a costo di sbagliare. E poi – naturalmente – consiglio di iscriversi al Club Tag Manager Italia, ma quello mi sembra scontato!

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