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Come usare al meglio Google Alert

Google Alert è uno degli strumenti più conosciuti dell’universo Mountain View. Sai bene che il motore di ricerca più famoso del web offre una serie di servizi che puntano alla fidelizzazione dell’utente medio. Ma anche di chi usa il web per lavoro come i professionisti del content marketing e della SEO.

Tra questi c’è Google Alert, uno dei tool più famosi e utilizzati da chi si occupa di queste materie. Senza dimenticare l’aspetto più importante. Ovvero quello dell’inbound marketing. Un approccio completo che riesce ad abbracciare tutti i punti di una strategia digitale e che si muove verso un obiettivo

Raggiungere le persone giuste. Soprattutto, raggiungere le persone nel momento in cui hanno bisogno di te. E non con interruzioni, banner pubblicitari, AdSense invadenti e pop-up che non lasciano respiro.

Per organizzare una buona strategia di inbound marketing hai bisogno di un team adeguato, investimenti giusti e strumenti all’altezza della situazione. Ce ne sono tanti, ma tra questi posso citare Google Alert. Per quale motivo? A cosa serve? Scopriamolo insieme.

Per approfondire: Le nuove regole del marketing e delle PR

Cos’è Google Alert: definizione

Google Alert è un’applicazione gratuita di Mountain View per tracciare le pagine che contengono determinate parole chiave. Nel momento in cui segni il tuo interesse per quella keyword, Google Alert invia un’email al tuo indirizzo ogni volta che viene pubblicato qualcosa con quella occorrenza.

Perché Google Alert è così famoso nel settore del web marketing? Per il motivo già sottolineato, con questo strumento puoi tracciare le keyword per te necessarie e che vengono pubblicate sulle pagine web.

Questo vuol dire che se qualcuno menziona una parola utile puoi ricevere una notifica. In questo modo puoi mettere in pratica una serie di attività ideali per ottenere buoni risultati.

Come funziona Google Alert?

In primo luogo devi avere un account Google per attivarlo. Poi, una volta iscritto e ottenuto un profilo Gmail, puoi andare sul sito web ufficiale (www.google.it/alerts) e iniziare a gestire le varie query. Digita la parola che ti interessa e iscriviti agli aggiornamenti via email. Devi seguire questi aspetti:

Qualità dei risultati

Google Alert consente di ottimizzare la qualità delle pagine web inserire nel report. Puoi decidere di aggiungere tutto o solo quello che il motore di ricerca ritiene più pertinente (soluzione migliore se hai una query con volumi elevati tipo “SEO”, “Social Media Marketing” o altre combinazioni simili).

Tipi di risultati

Google consente di fare una cernita: vuoi solo i link della sezione news o di tutte le pagine web pubblicate? O magari solo dei blog? Sei tu a decidere per migliorare la qualità del report. Inoltre puoi selezionare la regione geografica della pubblicazione e la lingua del documento da comprendere nel report.

Frequenza e qualità degli update

Non vuoi essere disturbato ogni giorno con le email del report? Hai bisogno di aggiornamenti continui? Tu decidi i dettagli dell’invio email. Ricorda, inoltre, che quando ricevi l’email che definisce tutte le occorrenze trovati per una determinata keyword puoi segnalare determinati link come irrilevanti.

esempio di Google Alert

In questo modo puoi migliorare la qualità di ciò che troverai nella prossima email. C’è solo un modo per ricevere gli update di Google Alert per una keyword? No, se fai una ricerca alla fine della serp trovi una sezione che ti chiede se vuoi ricevere update per quella query. Non ti resta che accettare e continuare.

Come usare Google Alert sul serio


Tutto questo è utile per iniziare a usare Google Alert ma per sfruttarlo al massimo devi porre degli obiettivi, devi sfruttare la forza del tracciamento di una parola chiave per ottenere buoni risultati.

Fare content curation

Grazie alla possibilità di intercettare ogni giorno le informazioni migliori su un tema puoi aggiornare il tuo pubblico con contenuti freschi che vengono segnalati da Google Alert. E magari puoi arricchire il tutto in ottica content curation. Ricorda che puoi condividere i post e le pagine dal report.

Brand monitoring

Questo è un obiettivo: scoprire cosa dicono le persone sul tuo brand quando ti menzionano su blog e siti web. In questo modo puoi mettere in moto una serie di meccanismi indispensabili per tutelare la tua immagine che vanno dal customer care service al comment marketing.

Link earning

Sai bene che i link in ingresso (backlink) sono decisivi per ottenere buoni posizionamenti nella serp. Ma come si ottengono link? Inizia a lavorare sul content marketing, crea qualcosa di unico e poi lavora sul blogger outreach per trovare publisher fruttuosi a una ripubblicazione con link.

Ad esempio hai creato un ebook dedicato all’inbound marketing e vuoi sfruttarlo come link magnet, come esca per ottenere link in ingresso. Qualcosa arriva in modo automatico ma hai bisogno di far conoscere questa risorsa. Allora punti sull’advertising ma non basta. O almeno non sempre.

Quindi decidi di fare influencer marketing e sfruttare la forza di determinati contatti per fare breccia in una community di blogger. Va bene, ma puoi completare l’opera con una buona attività di Digital PR: devi intercettare le persone interessate all’inbound marketing ed è qui che entra in scena Google Alert nel tracciare tutti i blogger che citano questa parola.

[box] Non tutti sanno che possono seguire il proprio Google Alert anche via Feed Rss. E magari generare degli automatismi e delle ripubblicazioni proprio attivando questa opzione.[/box]

Alternative a Google Alert: Mention

Ci sono delle alternative a questo tool tanto amato dagli esperti di web marketing. Perché, pur essendo un’ottima soluzione gratuita, non è esattamente un esempio di precisione e versatilità. Sì, puoi fare tanto. Ma se vuoi qualcosa in più puoi usare Mention, alternativa a Google Alert con soluzione freemium. Cioè con un account gratuito ma limitato.

Con Mention puoi tracciare nel miglior modo possibile le keyword, e lo puoi fare considerando le pagine web come quelle dei blog. Ma anche tutti gli account social pubblici. Ad esempio puoi tracciare ciò che viene pubblicato su Twitter o sui forum. In ogni caso delle realtà che non vengono prese in considerazione da Google Alert con la giusta attenzione.

Puoi usare Talkwalker, Hootsuite e Tweetdeck

Ricorda che se vuoi tracciare solo le keyword e gli hashtag di Twitter puoi usare altre soluzioni. Tra queste trovi Tweetdeck, completamente gratuito, e Hootsuite. In entrambi i casi puoi creare elenchi di aggiornamenti che estrapolano dai vari update quelli che hanno la tua parola chiave. L’unica differenza è che Hootsuite, ha dei programmi a pagamento.

Altra soluzione interessante per sostituire Google Alert: Talkwalker, uno dei tool più famosi nel settore del social media marketing. Questo potente strumento consente di tracciare le conversazioni sui social e di trasformare il tutto in dati da analizzare per prendere le tue decisioni. Perfetto per il lavoro di branding ma anche per intercettare argomenti nelle conversazioni e avere tutti i dati a disposizione.

Per approfondire: 7 tool per fare digital PR

Racconta, come usi Google Alert?

In questo articolo cerco di indicare i punti essenziali per chi ha sempre bisogno di validi aiuti per ottimizzare la propria attività online. Google Alert è decisivo per chi si muove in questo settore per tracciare le keyword che vengono pubblicate dalle persone che vuoi raggiungere per la tua attività di influencer marketing.

Insomma, ci sono modi e soluzioni differenti per usare Google Alert. Qui ti lascio alcune idee: scoprire cosa dicono blogger che citano il tuo brand. Avere subito le informazioni giuste rispetto a una news o a un argomento che ti interessa, poter ripubblicare e aggiornare in tempi minimi la tua audience. Sei d’accordo con quest’elenco? Lascia la tua esperienza nei commenti.

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