Il content marketing è in continua evoluzione. Ci sono idee e tendenze che spingono verso un’attività a tratti frenetica, ma che portano a una conclusione specifica: le persone hanno bisogno di contenuti. Contenuti di qualità. La tua attività – che sia B2B o B2C non fa differenza – deve sfruttare la forza dei contenuti, non può puntare solo sulla pubblicità tradizionale.
Che poi, ben inteso, anche il content marketing fa leva sull’advertising. Pensa all’inbound marketing, la strategia che si oppone al marketing dell’interruzione: anche in questo caso è contemplato l’uso di PPC e social advertising per promuovere i contenuti. Ma lo scopo è diverso: non disturbare la fruizione dei contenuti, ma farsi trovare nel momento giusto. Dalle persone che hanno bisogno di te.
Quindi il content marketing è un aspetto decisivo della tua strategia digitale. Lo è stato nel 2015, hai investito in questa attività (perché il content marketing per funzionare ha bisogno di investimenti) e hai ottenuto dei risultati. Ma per il 2016? Quali sono le tendenze? Ci sono dei punti da analizzare?
Abbiamo già puntato l’attenzione sui numeri legati al social media advertising. Oggi l’infografica di Zencontent prova a rispondere a questa domanda: quali sono i trend del content marketing da seguire durante i prossimi 12 mesi? Ecco i numeri definiti attraverso ricerca ed elaborazione dati.
Content Marketing: ecco qualche numero
[toc]Il content marketing è uno dei settori più convincenti quando si parla di promozione. Il motivo è semplice: questo settore produce un numero di lead 3 volte superiore rispetto alle strategie di outbound marketing. Al tempo stesso è molto più economico, costa il 62% in meno rispetto alle pubblicità tradizionali. Ecco perché oggi l’86% degli esperti punta sul content marketing.
In questa prospettiva si inserisce il mondo del blogging. Certo, il content marketing non è sinonimo di blogging, ma ci sono grandi vantaggi per chi punta su questa metodologia. Infatti i numeri parlano chiaro: 97% di link in più per i siti che affiancano un’attività di blogging, e il 67% di lead in più rispetto a chi rifiuta questa strada.
I contenuti però non bastano per raggiungere il pubblico: il 52% dei B2B marketer dichiara di investir nel settore SEM per la distribuzione dei contenuti, mentre il 92% dichiara di fare affidamento al social media marketing. Anzi, sottolinea che i social sono fondamentali nel proprio business model. Anche se nel 2015 c’è un canale che attira l’attenzione: il 57% degli intervistati sostiene che i video hanno conquistato spazio nella propria digital strategy.
Ma non è solo questo il punto di snodo. Il 2016 sarà l’anno della consacrazione del mobile, e non si parlerà solo di responsive o di siti mobile friendly. Le strategie ruoteranno intorno a contenuti studiati per i dispositivi, distribuiti attraverso le app e non con semplici siti web.
Una tendenza che si lega a un web sempre più interattivo, e sempre meno unidirezionale. I contenuti saranno condivisi ma, anche e soprattutto, creati dagli utenti. Da chi è nato nel mondo digital e usa i social per condividere la propria opinione.
Quali sono gli obiettivi per il 2016?
Tutto questo ha uno scopo. I contenuti, l’analisi, la distribuzione, il social media marketing: queste attività devono ruotare intorno a target precisi. Ovvero le aziende devono avere un ritorno diretto o indiretto da quelli che – in fin dei conti – sono degli investimenti pubblicitari. Allora, quali sono gli obiettivi per il 2016 nel mondo B2C?
- Engagement dei clienti: 88%
- Customer Loyalty: 88%
- Brand Awareness: 87%
- Vendite: 77%
- Lead generation: 69%
- Customer evangelism: 69%
Interessante notare che i numeri più alti riguardano elementi non direttamente collegati con le vendite. Anche se quest’ultimi rientrano comunque tra gli obiettivi principali di una campagna di marketing. Ma l’attenzione è puntata sulla fedeltà. Gli esperti si rendono conto che gli strumenti digitali possono essere usati per portare a casa la vendita diretta, e questo è un bene.
Il rendimento di una strategia
Gli strumenti che rientrano nel settore digital marketing sono fantastici anche quando cercano di superare le barriere tra azienda e cliente, quando riescono a creare una discussione reale con chi si trova dall’altra parte del monitor. Un risultato che non è facile ottenere in altro modo. Quali sono i numeri per definire il successo di una strategia? Quali sono le KPI di una strategia di marketing sempre nel settore B2C?
A dominare la classifica c’è una misura che ben conosciamo: le visite al sito. Un numero che mette pace durante la riunione con i superiori, soprattutto quando si riscontrano delle impennate. Resta sempre un indicatore parziale: che senso ha aumentare le visite quando non si trasformano in vendite.
Infatti il secondo indicatore è chiaro. Il terzo e il sesto sono collegati da un unico obiettivo: migliorare le prestazioni SEO del sito web. Il primo è generico e il secondo è specifico, ma il content marketing aiuta. Anzi, è una delle soluzioni più indicate per fare link earning.
Tu come ti muovi in questo settore?
la lettura sembra chiara: il content marketing si evolve, muove i passi verso una dimensione sempre nuova, sempre diversa. Non si accontenta di pubblicare post e articoli, ma individua sempre nuovi formati. O meglio, punta su soluzioni nuove per raggiungere obiettivi sempre più importanti e precisi.
La vecchia pubblicità continua a perdere colpi, native advertising e storytelling catturano l’attenzione del lettore offrendo contenuti brandizzati. Che soddisfano l’esigenza di chi sfoglia le pagine web alla ricerca di contenuti di qualità. Tu come ti inserisci in questo settore? Aspetto la tua esperienza nei commenti.