comunicare con i video

6 domande da risolvere per comunicare con i video nel 2020

Lo abbiamo già detto che il video content marketing sarà una tendenza decisiva nel 2020? Perfetto, questo è chiaro da un paio di anni. Ma non è altrettanto definito il nucleo essenziale di questa realtà: come comunicare con i video in modo efficace e senza sbavature?

In primo luogo bisogna avere ben chiaro quale obiettivo raggiungere: a cosa servono realmente i video? Vuoi creare uno storytelling emozionale o informativo? Questi aspetti devono essere chiariti prima ancora di iniziare la produzione dei contenuti.

Subito dopo è necessario affrontare una serie di punti che da sempre consentono di iniziare un processo di content marketing ben strutturato. Vale a dire? Ecco quello che c’è da sapere per comunicare con i video in modo efficace, anche se fai storytelling aziendale e personale in modo sistematico.

Da leggere: Visual Storytelling, le immagini possono raccontare il brand

Qual è la piattaforma video più significativa?

YouTube. Di sicuro questa è la soluzione ideale per ospitare la maggior parte dei contenuti video. Se vuoi lavorare sodo con questa realtà non puoi prescindere dalla centralità di un profilo personale o aziendale su questa piattaforma. Guarda questa grafica del digital 2019 global internet use accelerates.

piattaforme social più usate - comunicare con i video

Come suggerisce la ricerca di We Are Social, YouTube è la piattaforma social che ha maggior numero di account attivi dopo Facebook. Ma se consideri che YouTube è una realtà focalizzata sul contenuto video è qui che devi concentrare la tua attenzione. Senza dimenticare la possibilità di diversificare l’impegno.

Le storie sono un importante canale video?

Di sicuro questo è uno dei punti da affrontare per attivare la tua strategia di visual storytelling di successo. Non puoi pensare ai contenuti visual come un semplice filmato da pubblicare su YouTube.

Che resta di sicuro una delle piattaforme preferite ma le persone amano sfogliare, con il proprio cellulare, piccole porzioni di clip per soddisfare il bisogno di intrattenimento. Che diventa sempre più frammentato. Valuta con molta attenzione la tua presenza su questi canali.

Ogni quanto bisogna pubblicare video?

Questo è uno degli step per organizzare un calendario editoriale video. Qual è il ritmo di pubblicazione? Partendo dal presupposto che ogni realtà ha intervalli e logiche differenti, bisogna ricordare che è la costanza a fare la differenza. Ecco perché la ricerca di Buffer sottolinea un punto notevole.

Ogni quanto bisogna pubblicare video?

La maggior parte delle aziende pubblica video mensilmente ma una percentuale altrettanto interessante si dedica a quest’attività ogni settimana. Ora, considerando la necessità di valutare la differenza tra creare un mini-video su Instagram e un contenuto su YouTube, è sempre valida l’idea di mantenere un ritmo costante. Non martellante, non ossessivo e soprattutto non diluito da contenuti di bassa qualità.

Comunicare con i video: ci vogliono i sottotitoli?

Sì, questa è una tendenza ben nota rispetto alla fruizione dei contenuti video. Spesso il pubblico guarda questi contenuti in situazioni pubbliche – ad esempio autobus, uffici, spazi condivisi – e non sempre è possibile avere il volume alto. Quindi c’è una buona fetta di pubblico che guarda i video con audio zero.

Ecco perché ogni pubblicazione dovrebbe avere alle spalle un lavoro di trascrizione e sottotitoli. Ben inteso, le tecnologie a disposizione su YouTube e Facebook sono così avanzate che rendono quest’operazione veramente facile da effettuare, non devi trascrivere a mano i dialoghi.

Quanto devono essere lunghi i video online?

Uno dei grandi dubbi che, da sempre, tormenta la vita di chi si occupa dell’editing. Qual è la lunghezza ideale di un contenuto? Quanto deve essere lungo un video in termini di minuti? La risposta arriva da questa splendida ricerca di Vidyard.com dal titolo ben chiaro rispetto al suo oggetto: Video in business.

durata media dei video

La sintesi: “Business videos are getting shorter and shorter”. Questi contenuti nel settore aziendale diventano sempre più inclini alla sintesi, al rapporto diretto e immediato con l’audience. La maggior parte dei video dura meno di 2 minuti. Pochissimi video rientrano nell’intervallo che va dai 10 ai 20 minuti.

In ogni caso molto dipende dal tipo di impegno preso con il pubblico: ci possono essere anche webinar, che confermano un livello di istruzione elevato, e che superano anche i 60 minuti. Non esiste una lunghezza minima o massima in termini assoluti ma una valutazione oggettiva del messaggio.

Devi chiederti con chiarezza: quanto tempo è necessario per veicolare il valore che voglio trasmettere alle persone che si trovano dall’altra parte del dispositivo? Se rispondi con onestà a questa domanda hai la risposta rispetto al tempo ottimale del tuo prossimo video da pubblicare su internet.

Posso comunicare con i video su più social?

Quest’ultimo punto abbraccia quelli già affrontati. Sì, puoi comunicare con i video online sfruttando diverse piattaforme. Ma non è saggio usare un unico video per ogni realtà social. Meglio usare un unico master per creare più versioni del video che si adattino alle diverse realtà che ti interessano.

Ad esempio i canali esclusivamente mobile, come le storie su Instagram o i video di TikTok, devono essere verticali. E con una durata minima. Un video da caricare su YouTube invece può avere una durata differente. Può addirittura superare i 20 minuti se sono necessari. Per questo è impossibile caricare lo stesso video su più canali social: ogni pubblicazione deve essere ottimizzata per performare.

L’aspetto che devi evitare a tutti i costi: il cross-posting sulle varie piattaforme in automatico, semplicemente importando il feed rss di una pubblicazione. Questa è la soluzione più semplice, rapida e comoda. Ma anche quella che dà minori risultati e pubblicazioni grossolane.

Da leggere: come fare content marketing con YouTube

Come comunicare con i video secondo te?

Queste sono le questioni da risolvere subito. Come ottenere una buona strategia comunicativa aziendale (o personale) per i tuoi video? La realtà è semplice: devi focalizzarti su obiettivi e target, per poi scegliere le piattaforme e adattare il contenuto alle singole realtà. Mai piegarsi alla semplice equazione che porta a creare un video buono per ogni piattaforma: personalizzazione, questa è la parola d’ordine. Sei d’accordo?


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