Twitter ha cambiato il web e ha influenzato il mondo delle digital PR. Ovvero le strategie per raggiungere le persone giuste e promuovere prodotti o servizi. Senza cadere nelle vecchie logiche: non si tratta di fare spam, di inviare comunicati stampa a tappeto e di puntare su influencer legati solo al dato quantitativo.
Come suggerisce il grafico di Moz, le digital PR rientrano nell’ottica dell’inbound marketing. Quindi devono spostarsi verso un obiettivo preciso: funzionalità dei contenuti, utilità dei rapporti, connessioni virtuose e capaci di arricchire il pubblico. Detto in altre parole, non sto parlando del classico press release mandato a una lista indistinta di blogger e giornalisti.
Inviare comunicati stampa a tappeto non è digital PR ma solo spam. Alla base di questo lavoro c’è un’attività legata alla selezione delle persone utili a un determinato progetto. Spesso si lavora intorno al concetto di influencer marketing per inserire il tuo prodotto/servizio in una nicchia, a volte è sufficiente puntare al blogger outreach.
In ogni caso l’attenzione si concentra su Twitter, uno strumento decisivo per fare digital PR. Il motivo? Grazie alle sue caratteristiche puoi individuare contatti, organizzare liste e creare interazioni. Tutti aspetti decisivi per curare le pubbliche relazioni online: ci sono decine di applicazioni per ottenere il massimo da Twitter, ma la base delle digital PR su questo social è legata a tre passaggi.
Individua i contatti
Le digital PR si basano sulla capacità del professionista o del team di individuare contatti interessanti per il lavoro. Ecco perché prima citavo il concetto di outreach: devi scoprire chi devi raggiungere, è finita l’epoca del lancio massivo di comunicati stampa (o almeno così dovrebbe essere).
Oggi si lavora sulla qualità, sullo studio dei profili. L’idea stessa di “pubbliche relazioni” lo suggerisce: tutto procede nel miglior modo possibile quando le relazioni si sviluppano tra individui con gli stessi interessi. Ed è proprio questo l’obiettivo di Twitter: trovare utenti interessanti e che condividono passioni, attenzioni, argomenti e contenuti.
Sembra facile vero? Una prima ricerca con il motore interno di Twitter può esserti d’aiuto, ma questa è solo la superficie: stai lavorando su un sentiero che ti porta verso analisi approfondite. In realtà tutto dipende dai tool che usi. La ricerca interna offre diversi operatori per raffinare i risultati, ma se vuoi ottenere buone informazioni hai bisogno di strumenti specifici.
Uno di questi si chiama Followerwonk. È uno degli strumenti preferiti da chi fa Digital PR perché suggerisce una marea di dati sui contatti che stai analizzando.
Followerwonk ti permette di verificare informazioni demografiche dei follower, attitudine alla condivisione e all’interazione. Tutto questo può essere fondamentale se hai al tuo fianco un filtro capace di individuare le persone influenti in un determinato settore. Io ti suggerisco tre realtà:
- Mention
- Buzzsumo
- Buzzoole
I primi due estrapolano l’informazione mentre svolgi altre operazioni: Mention ti suggerisce gli influencer che citano una parola chiave scelta da te, Buzzsumo li individua quando inserisci un permalink nel campo di ricerca per conoscere numero e profilo di chi lo ha condiviso.
Buzzoole, invece, serve proprio a questo: è stato studiato per individuare gli influencer. Si tratta di uno strumento a pagamento (così come Buzzsumo e Mention) ma decisivo per la tua campagna di Digital PR.
Da leggere: i migliori tool per fare Digital PR.
Traccia i contatti
Hai individuato le persone da raggiungere? Perfetto, adesso devi tracciare gli aggiornamenti e mantenere il passo. Questo lavoro prende forma da un foglio di calcolo con una sintesi dei contatti individuati attraverso il lavoro su Twitter, ma anche con ricerche differenti. Grazie ai SEO tool, ad esempio, puoi raggiungere risultati difficili da eguagliare.
Nelle caselle del documento si trovano nome, cognome, email, URL del blog, profilo Twitter, follower e altre informazioni: tutto è organizzato, ma non basta per tracciare il comportamento online. La prima attività da mettere in campo senza esitazioni: creare gruppi di contatti Twitter attraverso le liste.
Le Twitter List sono strumenti decisivi per fare digital PR perché ti consentono di monitorare gruppi di utenti. Vuoi puntare sui giornalisti? Crea una lista e inserisci i nomi che hai trovato. Puoi fare lo stesso con food, travel e fashion blogger. Puoi anche sfruttare le liste per definire momenti diversi del lavoro.
Ad esempio puoi creare un cluster di contatti da intercettare subito, un altro da utilizzare in seguito. Poi ci sono le fonti, i VIP, gli influencer difficili da raggiunger e quelli con i quali puoi creare delle relazioni. Perché questo è lo scopo del monitoring: individuare il momento giusto per accorciare le distanze.
[box type=”shadow”]Uno strumento da segnare in agenda: Hootsuite. In primo luogo perché organizza le liste di Twitter in un’unica schermata, poi offre un ottimo servizio di monitoraggio per hashtag, nome utente, parola chiave. A questo tool ci aggiungo Mention per avere degli alert precisi ogni volta che viene citata una keyword.[/box]
Crea interazioni
Sai qual è il senso di tutto questo? Individuare nuovi contatti con Twitter e sfruttare la logica dei social per migliorare il contatto email. Faccio un esempio: hai creato un’infografica e la vuoi proporre ai blogger con un obiettivo preciso, fare link earning. Niente forzature, solo pubblicazioni spontanee.
Una buona attività di digital PR, però, può aiutarti a diffondere la voce e a mostrare il tuo lavoro alle persone che dovrebbero inserire il link. Con Twitter hai raffinato la lista, hai scoperto nuovi nomi, ma cosa fai? Scrivi un’email e suggerisci la pubblicazione di un post con l’infografica? Può andare, ma perché non usare Twitter per accorciare le distanze e creare rapporti?
Puoi iniziare con un follow, e puoi continuare condividendo i contenuti di questo contatto. Poi, una volta inserito nella lista, crei conversazioni e interazioni. Ammorbidire gli ostacoli, accorciare le distanze: i social servono a questo, giusto?
Per approfondire: 8 dettagli di Twitter che forse non conosci
E tu usi Twitter per fare Digital PR?
Twitter è solo uno dei tanti strumenti per fare digital PR. Dal mio punto di vista questo social network svolge due funzioni: è un ottimo archivio di contatti, facili da individuare grazie al lavoro dei tool che scandagliano testi e hashtag, ma ti permette di creare quelle famose relazioni che possono velocizzare e migliorare il lavoro di digital PR.
Allora, secondo te questo è un buon modo per usare Twitter nel mondo delle public relation digitali? Aggiungi la tua esperienza e le tue domande nei commenti, aiutami a migliorare questa guida.