Distribuire un’infografica può diventare il problema principale di chi ha puntato sul visual e sul content marketing. Ma ci sono dei consigli da definire per seguire il tuo piano editoriale.
Perché hai pensato a una pianificazione, giusto? La miglior infografica di questo mondo non ti darà alcun risultato se non hai pensato agli obiettivi da raggiungere. C’è chi decide di creare un’infografica per fare link earning, magari attraverso il supporto delle digital PR, chi invece pensa alla brand building.
Ma come si raggiungono questi obiettivi? In primo luogo impostando dei KPI, key performance indicator che consentono di monitorare l’evoluzione delle attività. Ma soprattutto c’è bisogno di una strategia di diffusione e distribuzione dell’infografica attraverso canali particolari. Quali sono? Ecco qualche idea.
Da leggere: differenza tra content marketing e native advertising
Pubblicazione in un post del blog
Questa è una delle prime soluzioni prese in considerazione da qualsiasi team di content marketing: una volta creata l’infografica la si pubblica su un articolo dedicato. Ad esempio puoi usare questo strumento per illustrare con maggior chiarezza una serie di dati che sarebbero difficili da digerire in forma estesa.
L’infografica ha proprio questo valore, riesce a eliminare il rumore di fondo mettendo in evidenza ciò che serve veramente. Vale a dire una serie di numeri, azioni e attività necessarie per il lettore.
Quindi all’interno di un articolo può essere veramente utile. E può aiutare il proprietario del progetto a ottenere link naturali da parte dei blogger che vogliono arricchire le proprie pagine con il tuo contributo. Non senza qualche aiuto esterno. Ad esempio? Continua a leggere per avere informazioni.
Hai paura che l’infografica venga rubata?
Molti autori prendono contenuti altrui e non citano la fonte. Vanificando i tuoi progetti di link earning. Vale a dire le strategie utili per incassare collegamenti ipertestuali in modo naturale.
Ma c’è una soluzione: basta fare una ricerca inversa caricando il visual su Google Images: in questo modo il motore di ricerca restituisce le pagine che hanno caricato il visual e puoi contattare chi l’ha fatto senza citare: o metti il link oppure voglio l’immagine, questo è l’ultimatum che devi mettere in campo.
Come distribuire un’infografica su Google
Non ignorare l’importanza di generare traffico grazie alle ricerche effettuate su Google. Sia nella serp ordinaria che nella sezione dedicata alle immagini la tua infografica può conquistare buone posizioni. Questo se, ovviamente, segui le regole dell’ottimizzazione SEO per immagini curando alcuni elementi:
- Testo alternative.
- Nome del file.
- Testo limitrofo.
Due passaggi importanti: in primo luogo devi evitare il keywordese, l’eccesso di parole chiave senza significato in questi campi. Inoltre assicurati di caricare immagini leggere e non inutilmente pesanti.
Senza perdere di vista, però, la qualità dell’infografica: è necessaria per ottenere consensi e interesse. Come risolvere? Usando programmi di riduzione del peso come Optimizilla e Kraken.io.
Attivi la tua campagna di Digital PR
Una buona soluzione per distribuire l’infografica: ingaggi autori, giornalisti e blogger attraverso un lavoro di digital PR. Dopo aver fatto un lavoro di outreach per trovare le persone utili al tuo scopo puoi contattarle via email per avvisare e annunciare il tuo lavoro. Un esempio concreto da seguire:
“C’è un’immagine ben fatta e utile al tuo scopo gratis, la puoi usare liberamente sul tuo blog a patto che venga inserito un link. Oppure puoi condividerla sui social per dare valore ai tuoi follower”.
L’idea è quella di far percepire il valore dell’infografica senza forzare la mano. Puoi impostare un programma di reminder per chi non dà risposta o accetta ma poi non dà seguito con il contributo. Senza dimenticare di ringraziare chi accetta il tuo invito. In ogni caso tutto deve basarsi sulla naturalezza.
Una delle idee più importanti e immediate, ma al tempo stesso fondamentali, per guadagnare visibilità e contribuire si al traffico che al lavoro di brand awareness. I social sono perfetti per far conoscere la tua infografica: puoi condividerla su Twitter, Facebook e Pinterest che è particolarmente adeguato.
Magari puoi inviare l’infografica anche sul canale pubblico di Telegram. E Instagram? Qui c’è qualche problema, non funzionano bene le immagini troppo lunghe. Però puoi dividere la grafica in sezioni specifiche, seguendo le regole e le dimensioni della piattaforma. Per poi spiegare i dati nella didascalia.
Non dimenticare i chatbot Messenger
I programmi che inviano messaggi predefiniti in base alle domande o le azioni degli utenti possono usare i chatbot per far conoscere il lavoro che hai svolto insieme ai tuoi grafici. Per creare questo lavoro puoi usare uno dei tanti servizi, ce ne sono anche di gratuiti con funzioni avanzate a pagamento.
Chatfuel, uno dei tanti e che uso anche io, consente di condividere un messaggio con immagine come reazione a una domanda in base a un funnel. Ma anche con la digitazione di una determinata parola chiave.
Usa l’email marketing in modi differenti
Altra soluzione: puoi inserire l’infografica in un processo di lead nurturing (nutrire i lead) e condividere il contributo con la lista dei tuoi contatti. Vale a dire le persone che hanno lasciato l’email e vengono contattate attraverso dei messaggi di posta elettronica più o meno programmati.
Già, il punto è questo: ci sono soluzioni differenti per distribuire un’infografica attraverso l’uso delle email. Puoi condividerla via newsletter a un pubblico che ha deciso semplicemente di seguire i tuoi update, aggiungendo ovviamente il link all’immagine che porta all’articolo.
Oppure puoi integrare il visual in un percorso più strutturato. Come, ad esempio, quello delle automatizzazioni dell’email marketing. In questo modo puoi inviare l’infografica dopo che un contatto si iscrive per introdurlo nei numeri legati al tuo prodotto o servizio.
Da leggere: perché investire nel content marketing
Come distribuire un’infografica secondo te?
Queste sono le mie idee per portare il tuo lavoro di visual content marketing in una condizione vantaggiosa per il tuo brand. Ricorda che ogni strategia di diffusione non esclude l’altra, puoi usare il blog e le Digital PR, l’email marketing e i chatbot. Tu cosa preferisci? Hai qualche strategia da aggiungere?