I tuoi contenuti non funzionano. Brutta sorpresa, vero? Investi diverse risorse in questo settore e hai deciso (a ragion veduta) di diversificare i settori: ci sono i classici contenuti legati al blogging aziendale, ma anche le infografiche, i video tutorial e quelli necessari per fare storytelling, gli e-book gratuiti…
Il mondo dei contenuti è ampio, offre diverse soluzioni per spingere i tuoi obiettivi. E tu hai accettato la sfida. Ma il problema persiste: non ci sono risultati. Il motivo? Difficile dirlo senza una precisa analisi della realtà in cui operi, ma secondo i dati riportati da questo report del Content Marketing Institute uno dei principali fattori di insuccesso consiste in un errore di strategia.
O meglio, in una strategia poco definita. I dati sono chiari: tra i casi di successo nel settore del B2B marketing il 66% ha stilato una strategia di marketing, tra i casi di insuccesso questa strategia si trova solo nell’11% dei casi. Nel B2C i risultati sono simili:
Solo il 27% dei casi intervistati ha una content marketing strategy documentata. Il resto dei casi intervistati propone una strategia non documentata o una totale assenza di pianificazione. Tutto questo si traduce in risorse sprecate, vanificate, lanciate in un buco nero che porta all’esaurimento delle forze.
Ecco qualche punto essenziale (quattro per la precisione) preso dal blog di Kissmetric per migliorare la tua content strategy. Ma soprattutto per prendere coscienza che prima delle azioni, prima di mettere in campo gli esperti, c’è la tua esperienza. la tua esperienza all’interno di un progetto.
1. Qual è il tuo obiettivo?
Una strategia di content marketing efficace parte dagli indicatori da osservare, ovvero dai key performance indicators. Il tuo business model punta sulle visite del blog? Quello è l’indicatore. Hai bisogno di condivisioni? Commenti? Conversioni? Definisci questi indicatori. Trova il modo di tracciarli. In questo modo puoi creare contenuti utili per raggiungere questi numeri.
2. Cambia quando devi
Elasticità è la parola d’ordine. Una strategia non è per sempre ma deve adattarsi ai mutamenti della realtà, degli obiettivi, dell’azienda. Ma soprattutto devi essere in grado di cambiare strategia quando ti rendi conto che non stai facendo quello che dovresti fare per il tuo progetto. Ostinarsi è inutile, continuare su un binario morto è controproducente. Meglio cambiare quando devi.
3. Tu conosci la tua azienda
Cura in prima persona la tua content strategy. Non delegare, non riversare su altre agenzie questo lavoro. Ce ne sono tante che potrebbero svolgere questo lavoro, ma in realtà è un compito che spetta a te. Le agenzie stendono il calendario editoriale, scrivono i contenuti, ti aiutano a pubblicare. Ti aiutano a implementare una strategia che tu hai creato. Tu che conosci la tua realtà aziendale.
4. Fare content marketing
Pubblicare contenuti non vuol dire fare content marketing. E soprattutto non è sinonimo di content strategy che invece abbraccia azioni di ampio respiro. Avere una strategia vuol dire ragionare sulla propria audience, sulle risorse disponibili per un determinato progetto, sulle conversioni, sui rapporti che si creano con i destinatari. Ma soprattutto sulle necessità della tua realtà aziendale.
La tua opinione
Questo è solo l’inizio. Questi punti sono utili per capire qual è la strada da intraprendere ma il ruolo da protagonista è il tuo. Lavora sulla content strategy, non lasciare dettagli indefiniti, porta tutto su carta. Fatti aiutare, certo, ma guarda in prima persona nelle esigenze del tuo pubblico. Sei d’accordo con questo punto di vista? Lascia la tua opinione nei commenti.
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