Hai un obiettivo, hai uno scopo. Ma soprattutto hai bisogno di idee. Ogni giorno, quindi, lavori con il tuo content marketing team per organizzare la tua strategia e per fare in modo che le persone trovino il tuo sito web attraverso articoli, pagine, video, infografiche, podcast e altro ancora.
Questa è la logica inbound marketing, questa è la strada da seguire. Ma i buoni contenuti non servono solo nella prima fase del funnel: vengono interpellati anche nelle sequenze intermedie, quando vuoi trasformare il lead in un cliente vero e proprio.
Il grafico di Moz chiarisce questo processo e aggiunge una differenza tra i contenuti: ci sono quelli adatti alla prima fase del percorso (TOFU, top of funnel content), quelli utili nella fase intermedia (MOFU, middle of funnel content) e quelli da usare alla fine del processo di vendita (BOFU, bottom of funnel content).
Hai definito il calendario editoriale del blog? Il tuo lavoro di scrittura, ideazione e creazione dei contenuti è appena iniziato: il content marketing non è solo blogging, e ci sono delle fasi intermedie che devi ottimizzare. La più famosa è la distribuzione attraverso una buona attività di social media marketing, decisiva per aumentare le visite di qualità.
C’è un altro punto da curare: devi tutelarti nei confronti di chi ruba i contenuti. C’è chi si limita a prendere spunto senza citare, e chi copia il tuo lavoro senza vergogna. Come risolvere questo problema? Affrontiamo insieme i punti essenziali.
Crea una licenza
Il primo passo per tutelare i tuoi contenuti: crea una licenza Creative Commons, gestisci i permessi e le esigenze di chi ha lavorato sodo per pubblicare. Non tutti i ladri di testo e immagini sono consapevoli di ciò che fanno, spesso le persone non conoscono le regole del gioco
Il mio consiglio: vai sul portale www.creativecommons.it e scegli la licenza per tutelare il tuo lavoro. Ci sono molte alternative: Creative Commons è uno strumento semplice e immediato per comunicare a quali diritti rinunci e quali regole deve rispettare un utente se vuole utilizzare il tuo contenuto.
Lavoro con le immagini? In questi casi scelgo delle soluzioni che permettono agli utenti di sfruttare i contenuti non per fini commerciali, e attribuendo la fonte al proprietario. Per i testi, invece, punto sulle licenze che frenano chi vuole riportare sul proprio sito web l’intera pagina: puoi prendere solo una parte dell’articolo, indicando sempre la fonte.
Analizza il web con Copyscape
Questa è l’applicazione che tutti conoscono e usano per tutelare i propri contenuti testuali: con Copyscape puoi monitorare lo sviluppo dei contenuti copiati. L’applicazione web è semplice da usare: inserisci un link nel campo e premi invio, in base ai risultati puoi prendere subito provvedimenti.
Esiste un plugin che svolge questo lavoro. Inoltre con la funzione Copysentry puoi ricevere un’email con tutte le nuove pagine web che copiano i tuoi testi: una funzione utilissima, vero? Così come è utile il tool che permette di confrontare due pagine differenti.
Copyscape si presenta con una versione gratuita e una a pagamento. Il primo vantaggio che hai con quest’ultima soluzione è la lista completa dei siti copioni. Ci sono delle alternative gratuite? Puoi provare plagium.com e duplichecker.com, ma nessuno può essere paragonato all’originale.
Usa WordPress SEO by Yoast
Sai qual è una delle tecniche preferite dai ladri di contenuti? Importare i post attraverso dei processi automatizzati. Alla base di tutto c’è il feed rss, una tecnologia che aiuta le persone a leggere i tuoi contenuti ogni volta che pubblichi qualcosa.
Ma feed rss è diventato uno strumento nelle mani di chi cerca contenuti a basso costo. Ovviamente è una soluzione condannata da Google e contraria a qualsiasi logica, ma c’è chi continua a muoversi in questa direzione. Come risolvere il problema? Uno dei plugin utili per tenere traccia dei ladruncoli del web è WordPress SEO by Yoast.
Questo plugin non serve all’ottimizzazione SEO delle pagine web e dei post? Certo, ma ti permette di inserire un testo HTML alla fine del feed rss. In questo modo puoi aggiungere un disclaimer per chiarire la proprietà del contenuto, e inserire un link che porta al tuo blog.
Ricerca con Google
Qual è il modo migliore per controllare se qualcuno ha copiato tuoi articoli? La ricerca con le virgolette: vai su Google, prendi una stringa di testo e lanciala sul motore di ricerca. Se ci sono dei malintenzionati lo scopri subito, e puoi prendere provvedimenti:
- Primo avviso bonario via email.
- Secondo avviso minaccioso.
- Ultimatum drastico.
Google mette a disposizione uno strumento per segnalare i siti web che sfruttano contenuti altrui: lo trovi sulla pagina Report Scaper. Nella maggior parte dei casi i copioni sono blogger alle prime armi che prendono articoli citando la fonte, e una volta avvisati ritornano sui propri passi. Nei casi estremi però puoi usare questo strumento.
La ricerca funziona per le immagini? Certo, faccio un esempio: hai creato un’infografica e hai chiesto ai tuoi follower di usare il lavoro ma inserendo un link alla home. Mi sembra una buona azione di link earning, ma hai trovato i primi blog che usano l’infografica senza crediti. Un vero affronto, una situazione da approfondire.
Scarica l’infografica e vai su Google Image, trascina l’immagine nel campo di ricerca e goditi i risultati: usciranno tutti i siti web che hanno caricato l’infografica, così puoi controllare chi ha sfruttato la tua immagine senza inserire il backlink. A questo punto inizia la solita trafila di email per ottenere il giusto riconoscimento.
Deindicizza i contenuti extra
Nel processo di content marketing non ci sono solo articoli, puoi lavorare su altri fronti. Ad esempio puoi creare dei contenuti extra da pubblicizzare sul tuo blog e da distribuire solo a determinate condizioni. Magari dopo aver condiviso la landing page o dopo aver lasciato l’email per la newsletter.
Tutto giusto, ma la domanda è un’altra: questi contenuti possono essere raggiunti in modo differente? Ad esempio con una ricerca Google? Un PDF è contenuto da indicizzare: tu hai reso disponibile questo ebook solo a chi ha svolto un’azione, o a chi è iscritto alla newsletter? Dov’è il suo valore se può essere raggiunto da tutti con una ricerca?
Devi mettere il contenuto in noindex, non deve essere indicizzato e quindi raggiunto dal pubblico su Google. Lo stesso discorso vale per i video caricati su YouTube: puoi fare in modo che determinati link vengano visti solo dalle persone che vuoi, da chi ad esempio è iscritto a una newsletter. Ma per fare questo devi seguire i punti che trovi nella guida ufficiale.
Blocca il copia e incolla
Questa è una delle prime soluzioni estreme che puoi mettere in campo per evitare furti inaspettati: disabilitare i comandi per copiare e incollare il testo. In questi casi intervieni sulla tastiera e sul mouse:
- Non puoi selezionare il testo.
- Non puoi usare la combinazione Ctrl + C.
- Non puoi sfruttare il tasto destro del mouse.
Detto in altre parole non puoi copiare il testo, non ci sono soluzioni. In che modo metto in pratica tutto questo? Con il plugin WP Content Copy Protection: ti dà tutte le soluzioni elencate e altro ancora. Ma sono d’accordo con questa filosofia? No, mi sembra una limitazione eccessiva nei confronti degli utenti che usano i comandi in mille modi differenti.
Io preferisco una soluzione intermedia: il copia/incolla deve includere il link del post. Puoi attivare questa funzione con diversi plugin ma io di solito suggerisco Po.st, un’estensione semplice ed efficace per ottenere buoni risultati dalle condivisioni private. Come puoi vedere dal grafico, il dark social è un aspetto decisivo per il tuo progetto: perché non sfruttarlo?
Attenzione alle immagini
Un contenuto prezioso, qualcosa che vuoi tutelare e proteggere dai ladri: ecco cosa sono le immagini. Però possono essere scaricate con un semplice drag and drop, è impossibile proteggerle. Per WordPress c’è un plugin che offre un servizio particolare: Content Copy Protection & Prevent Image Save blocca la possibilità di scaricare foto, ma può essere aggirato.
Esatto, basta uno screenshot. Quindi l’ultima spiaggia è il watermark, il testo in trasparenza che rende le immagini difficili da usare in altre occasioni. Ora sei in una botte di ferro, nessuno ruberà le tue foto. Ma al tempo stesso perderanno la loro forza ed efficienza. Sei disposto a sopportare tutto questo? Io no, sfrutto le soluzioni già elencate per combattere il malcostume.
Un malcostume che deve essere accettato. Nel web si trovano dinamiche simili, le persone prendono ciò che è tuo e non puoi sconfiggere questa logica. Perché fa parte del successo, se fai qualcosa di buono vieni copiato. L’unico modo per evitare qualsiasi problema: non pubblicare.
Una possibile conclusione?
In realtà non esiste, non puoi giungere a una conclusione finale perché ci sarà sempre qualcuno disposto ad affrontare mille difficoltà pur di copiare e rubare contenuti. Chi vuole copiare trova sempre il modo per farlo, anche se disattivi il pulsante destro del mouse. La vera soluzione? Rendere unici i tuoi testi nella forma e nel contenuto: sei d’accordo?