Esatto, un content marketing intelligente. Perché spesso si lavora tanto in questo settore per raggiungere dei risultati interessanti. E basta un dettaglio per rovinare tutto, per frenare la crescita. Guardala da una prospettiva diversa: con uno sforzo minimo puoi ottenere tanto. Non è allettante l’idea?
Certo, sopratutto perché il concetto di content marketing può essere applicato a diverse realtà. Non è solo un’attività mastodontica da applicare a contesti ciclopici: anche la piccola impresa può lavorare con successo sui contenuti. Dipende dalla strategia, dalla soluzione scelta per un determinato business.
Certo, in qualche caso hai bisogno di un content marketing team. Ma questa prospettiva è simile a quella che mette in relazione il blog con l’inbound marketing: non è sempre necessario, tutto dipende dal contesto. I contenuti sono legati a questo equilibrio, ma in un mare di relativismo c’è una certezza: devi lavorare con intelligenza per ottenere il massimo dal tuo impegno. Anche quando è minimo. Allora, quali sono i consigli da segnare in agenda? Io ho la mia lista personale, la condivido con te.
Ricordati del target, sempre
[toc]Il concetto di content marketing è legato al bisogno di un’azienda di farsi notare, e in generale di ottenere dei risultati concreti. Attraverso i contenuti puoi fare link earning, puntare sulla brand awareness e conquistare un pubblico fedele. E ancora, puoi ottenere buone posizioni nella serp e fare lead generation.
Ovvero puoi intercettare potenziali contatti interessati al tuo prodotto o servizio. Condizione essenziale per realizzare tutto questo? Lo studio del target. Se non conosci il pubblico non ottieni niente, continui a pubblicare qualcosa che rispetta solo il tuo punto di vista e non risponde a esigenze concrete.
Il content marketing intelligente è correlato allo studio della tua audience. In che modo? Attraverso analisi delle query, delle domande che le persone lasciano su Google, e delle community online. Senza dimenticare che le statistiche possono dare indicazioni preziose sui gusti del pubblico.
Mountain View conserva un’enorme quantità di dati che puoi evidenziare con strumenti gratuiti o a pagamento. In questi casi, ad esempio, puoi studiare la concorrenza e ottenere dati utili con Semrush e SEOzoom che estrapolano le query più interessanti con le quali si posizionano i competitor.
Spesso il content marketing viene usato per ottenere le email dei potenziali clienti. Ma cosa succede nella maggior parte dei casi? Questi contatti vengono buttati in un unico calderone, senza alcun tipo di profilazione. Però questo processo è essenziale per l’efficacia delle azioni successive.
Il motivo è semplice: dando un profilo ai contatti, e dividendoli in segmenti, aumenti l’efficacia di un messaggio che verrà diversificato per un determinato pubblico, non sarà generico. Di conseguenza ci saranno più possibilità di intercettare esigenze e bisogni concreti con la propria offerta.
Esempio. Ho creato una guida base per blogger, cosa faccio? Chiedo alle persone di lasciare le email per scaricare un documento che attirerà l’attenzione non dei professionisti, ma di chi muove i primi passi in questo mondo. Le email andranno in un segmento specifico che verrà alimentato con contenuti allineati con questo profilo. E offerte commerciali interessanti per queste persone.
Da leggere: come fare lead nurturing e deliziare i tuoi contatti
Inserisci il brand sul visual
Importante. Quando lavori sul visual puoi creare contenuti spettacolari per ottenere diversi risultati. Le immagini su Facebook alimentano la community, le infografiche sono perfette per intercettare link.
E poi ci sono i lavori di Canva sul blog che attirano i click come non mai. Ma non dimenticare il brand, trova sempre uno spazio per inserire il nome e/o il logo della tua realtà. In questo modo ogni condivisione spinge la tua figura su internet. Questo è importante, sai?
Non regalare i tuoi contenuti migliori
Spesso ebook, template e white paper si trovano sul tuo server: sono ospitati sul blog personale o aziendale. E sai cosa? Google riconosce questi documenti, indicizza il contenuto anche se si tratta di PDF o altro. Il rischio è quello di regalare i lavori migliori senza ottenere i benefici attesi.
Vuoi aumentare la lista contatti, vuoi dare uno slancio alle condivisioni: dipende dalla strategia, ma se hai legato il download di un documento a un’azione ti conviene deindicizzarlo. Il noindex ti mette al sicuro da download fraudolenti e massimizza la tua attività di content marketing intelligente.
Come ottenere questo risultato? La soluzione più semplice: quando fai l’upload del documento, se hai installato WordPress SEO By Yoast, alla fine della pagina hai il cruscotto che ti permette di intervenire sulle funzioni di indicizzazione. Basta cliccare su noindex per avere il risultato sperato.
Riutilizza i tuoi contenuti su diverse piattaforme
Questo passaggio deve essere gestito con attenzione perché rischi di diventare ripetitivo. Ma ci sono modi diversi di presentare un lavoro. Perché, come diceva Marshall McLuhan, il medium è il messaggio. E in base alla piattaforma che scegli, dai delle caratteristiche al contenuto.
Allora, cosa puoi riutilizzare? Ho preso come punto di partenza il post di Content Marketing Institute che punta l’attenzione su tre passaggi essenziali. Il primo: trasformare un PDF in un ebook da sfogliare. Se hai esaurito il lavoro di lead generation, puoi rivalutare un vecchio PDF e renderlo disponibile su una delle tante piattaforme di self publishing. Queste soluzioni – come ISSUU e Flipsnack – possono creare delle vere riviste online da condividere ed embeddate con pochi passaggi.
https://www.youtube.com/watch?v=AWp65UDwXjM
Altra soluzione per reinventare i contenuti: trasforma la tua infografica in una presentazione. Magari la puoi arricchire con altre slide per spiegare e approfondire i dati. Queste immagini sono essenziali per schematizzare i numeri più importanti, ma spesso non bastano. Ecco perché la presentazione caricata su Slideshare può rivoluzionare il primo contenuto. E soddisfare esigenze differenti.
Ultima idea: porta il tuo video in formato audio per creare dei podcast. Sai bene che il visual sta conquistando l’attenzione del social media marketing: i video funzionano, si fanno notare e catturano lo sguardo su desktop e smartphone. Ma quando diventano lunghi puoi pensare a una soluzione differente. Sto parlando del podcast, che può essere scaricato e ascoltato.
Il podcast è una realtà molto diffusa – anche se meno del video – perché è comoda e versatile. Ti consente di fruire i contenuti in qualsiasi situazione. Ad esempio mentre guidi o vai in palestra. Quando salvi il video ricorda di estrapolare una traccia audio, modificala e adattala alle esigenze delle piattaforme podcast. Magari unisci puntate differenti se, ad esempio, i video sono particolarmente brevi.
Da leggere: video storytelling, come raccontare il brand
Content Marketing intelligente: la tua esperienza
Stai cercando di sfruttare al massimo questa materia? Lavorare sul concetto di Content Marketing intelligente vuol dire essere consapevoli delle proprie capacità, del proprio lavoro. E non sprecare l’impegno profuso per creare la propria opera: seguire le istruzioni senza guardarsi intorno non è mai la soluzione migliore. Sei d’accordo? Se hai qualche domanda non esitare: siamo qui per aiutarti.
2 Comments
Enrico Giammarco
18/03/2017 at 5:48 PM -Aggiungerei: crea una rete di link interni che aiuti il lettore a muoversi tra i post correlati all’argomento. Come fatto qui 😉
Riccardo Esposito
20/03/2017 at 5:54 AM -Sulla singola pagina web sì, questa è sicuramente una buona prassi da seguire. I link interni possono fare la differenza.