Cosa significa per te fare social media marketing? Provo a dare una definizione: sfruttare gli strumenti messi a disposizione dal web 2.0 (quindi legati a un’attività interattiva) per raggiungere risultati utili alla propria realtà. Detto in altre parole, devi sfruttare i social per generare vendite dirette o indirette. Mi sono avvicinato? Sono andato lontano?
Difficile dare una definizione netta, ma un punto mi è chiaro: c’è bisogno di professionalità. Improvvisare vuol dire creare i presupposti per errori più o meno gravi. In qualche caso rischi il social media fail. Ma oltre alle figure professionali, sono indispensabili gli strumenti per gestire aggiornamenti e interazioni. Ecco perché nelle eccellenze digitali italiane oggi troviamo Maurizio Lotito, cofondatore di PostPickr. Ovvero uno dei tool Made In Italy più interessanti per la gestione dei social.
Chi sei e di cosa ti occupi?
Sono Maurizio Lotito, ho 45 anni, vivo e lavoro ad Andria, mia città natale. Sono responsabile comunicazione, marketing e product design per la startup PostPickr, che ho cofondato insieme ad Antonello Fratepietro e Maria Miracapillo. Il mio motto: sono qui per evolvere, in particolare se per “qui” intendiamo il mondo digitale.
Racconta ai lettori come hai iniziato
Presto, nel 1989, subito dopo il diploma di maturità in Informatica. In cerca di prima occupazione, aiutavo alcuni miei amici titolari di una serigrafia, stampando magliette, gadget e merchandising vario. Il mondo delle arti grafiche mi è piaciuto subito: ho cominciato dalla stampa e ho fatto tutto il percorso all’indietro.
Il telaio, l’incisione, la camera oscura, il tavolo da montaggio, i trasferibili… Poi spuntò il desktop publishing. Il mio diploma di informatica mi facilitò il salto dall’altra parte, alle prese con i primissimi Macintosh Plus, quelli con il mouse e lo schermo in bianco/nero da 9 pollici (meraviglia).
Prima in azienda e poi imprenditore?
Sono nato con un difetto genetico, nel mio DNA manca il gene del “lavoro dipendente”. A 21 anni ero già socio dell’agenzia di comunicazione in cui sarei rimasto per due decenni. Mi sono formato come professionista e imprenditore da autodidatta, sperimentando sul campo e lavorando per piccole e medie imprese, pubbliche amministrazioni e organizzazioni no-profit.
In piena crisi professionale di mezza età ho mollato tutto per ripartire da zero e co-fondare insieme ad Antonello e Maria il progetto PostPickr, il motivo per cui sto rispondendo a questa gradita intervista.
PostPickr: come e perché è nato?
L’idea nasce nell’aprile 2013 dopo un esperimento avviato da Antonello: aveva sviluppato un algoritmo per la pubblicazione programmata di post sul suo profilo Facebook. Come spesso accade in questi casi, una serie di fortunate circostanze ha visto convergere in quel momento le esperienze professionali, le passioni e le ambizioni di ciascuno di noi.
Guardandoci intorno ci siamo resi conto che non esisteva un social media tool Made in Italy, che parlasse la nostra lingua come supporto e assistenza (io preferisco il termine “esperienza”).
Inoltre i tool in commercio presentavano lacune che noi eravamo pronti a colmare con soluzioni innovative. Ecco come è partito il progetto PostPickr: stiamo dedicando ogni minuto del nostro tempo libero – comprese le notti, i weekend e le ferie – a questo brand.
Mi racconti le difficoltà che hai avuto con Facebook?
È successo verso la fine di ottobre 2015, di colpo ci siamo ritrovati nei panni della formica contro lo stivale. Ricevemmo un’email da Facebook che ci notificava una presunta violazione della loro Platform Policy.
L’accusa era infondata ma, nonostante l’appello e le spiegazioni fornite, Facebook applicò una restrizione permanente alla nostra applicazione. Peggio ancora, e questo è l’aspetto più grottesco della vicenda: oscurò tutti i post con foto pubblicati dagli utenti attraverso PostPickr.
Tempesta perfetta: pagine svuotate di contenuti, operatori nel panico, clienti infuriati e la nostra applicazione mutilata nelle funzionalità. La scelta vincente fu coinvolgere da subito gli utenti, informandoli su tutte le contromisure in atto e senza mai lesinare una risposta a una richiesta d’aiuto o di supporto.
La community si è stretta intorno a noi e, grazie a una segnalazione di massa, siamo riusciti a ottenere l’attenzione di Facebook. Risultato? Il ripristino dei post oscurati e il rientro di tutte le restrizioni.
Una differenza con i principali competitor?
Ciò che rende diverso PostPickr è il suo spiccato approccio editoriale al social media management. Tutto il workflow è stato pensato per replicare i tipici flussi di un piano editoriale:
- Imposti un progetto specifico per ogni campagna.
- Crei il team di lavoro, definisci gli argomenti e i temi da trattare.
- Colleghi le tue fonti di riferimento.
- Imposti il tuo palinsesto di pubblicazioni attraverso un calendario editoriale.
Dal punto di vista tecnico, la nostra applicazione dispone di funzioni avanzate ed esclusive che la rendono imbattibile lato publishing: PostPickr è a tutti gli effetti un Social Content Management System, una sorta di WordPress dei social media.
Perché un imprenditore dovrebbe investire nel digital marketing?
Perché potrebbe moltiplicare i risultati dimezzando i costi. Solo il digitale è in grado di offrire queste performance: abbatte le barriere, le distanze, disintermedia, è misurabile analiticamente, è istantaneo.
I mercati sono (tornati) conversazioni. Sul web è in atto una conversazione ininterrotta e in tempo reale che coinvolge una persona su tre del pianeta. Siamo tutti lì, sempre connessi, raggiungibili e legati da una fila di bit. Come è possibile non prendere atto di un fenomeno così macroscopico?
Non vi è ombra di dubbio. I social offrono la possibilità di raggiungere i potenziali clienti nell’angolo più remoto del pianeta, e instaurare relazioni che – se ben coltivate – possono concretizzarsi in occasioni di business.
Una percezione che va consolidandosi sempre più nelle piccole e medie imprese italiane, dove però a fronte di un elevato tasso di adoption scontiamo un ritardo in termini di execution, ovvero di reale impatto ed efficacia delle azioni di social media marketing.
È su questo fronte che tutti gli operatori del social marketing sono chiamati a intervenire. Credo si possa fare ancora tanto e meglio sulla formazione, dato che in Italia abbiamo un problema di alfabetizzazione digitale. D’altro canto dobbiamo offrire prodotti e servizi sempre più personalizzati, calibrati sulle specifiche esigenze delle PMI italiane.
Un consiglio ai futuri imprenditori digitali?
Reputazione: costruiscila, alimentala, difendila, migliorala. Tu sei ciò che la rete dice di te, e la rete ricorda tutto. Nel marasma competitivo dei mercati digitali, solo una buona reputazione può darti l’autorevolezza necessaria per emergere e differenziarti.
Genuinità: sii il più possibile te stesso, non rincorrere e non emulare i tuoi concorrenti solo perché (oggi) sono più popolari. Concentrati su ciò che sei e mostralo con spontaneità.
Trasparenza: rendi la tua attività una casa di vetro digitale. Se immagini di poter nascondere qualcosa nel web non andrai lontano.
Generosità: dai prima di ricevere, ascolta prima di chiedere, aiuta prima di vendere «e i clienti faranno la fila alla tua porta».